Aiuti all’Ucraina e “Piano Mitterand”: ecco i temi della cena Draghi-Macron

Redazione
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Il presidente del Consiglio è arrivato all’Eliseo, dove è stato accolto calorosamente dal leader francese. Nella cena tanti gli argomenti di confronto: dai recenti sviluppi della guerra, la richiesta dell’Ucraina per l’adesione all’Ue, la questione energetica fino all’appuntamento con l’Ocse

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è arrivato nella serata di mercoledì all’Eliseo, per una cena diplomatica, che non prevede confronto con la stampa, con Emmanuel Macron: fra i temi prioritari di discussione e di confronto ci sono la guerra, la richiesta dell’Ucraina di entrare nell’Unione europea, ma anche i risvolti che la crisi energetica e alimentare stanno avendo sul continente africano, il rafforzamento della difesa e l’appuntamento con l’Ocse. 

Al suo arrivo, Draghi è stato accolto calorosamente da Macron, di fronte a giornalisti e fotografi. Poi il presidente della Repubblica francese ha ringraziato in italiano i media presenti, prima di avviarsi all’interno dell’Eliseo per la cena diplomatica. 

Italia e Francia hanno ritenuto necessario confrontarsi su alcune posizioni in vista dei prossimi appuntamenti, fra cui il Consiglio europeo a Bruxelles del 23 e 24 giugno, seguito dal G7 di Elmau e il summit della Nato a Madrid. 

L’Ucraina, l’Unione europea e la Nato

Primo argomento di confronto tra Macron e Draghi è l’istanza dell’Ucraina di accedere allo status di candidato per l’ingresso nell’Unione europea, dopo l’ulteriore richiesta di sostegno da parte di Ruslan Stefanchuk, presidente del Parlamento di Kiev. 

Italia e Francia, pur essendo allineate su molte questioni, presentano su questo tema alcune divergenze: se il governo Draghi è più propenso ad assecondare l’Ucraina, più cauto è Macron. 

La linea del presidente francese è il rilancio del “piano Mitterrand”, ossia la creazione di una Comunità politica europea, un secondo anello dopo l’Ue, per organizzare e mantenere relazioni con i cosiddetti “paesi cuscinetto”.  La vera e propria annessione dell’Ucraina, quindi, potrebbe avvenire nell’arco di decenni. 

L’Italia, invece, si mostra più accondiscendente, seguendo la stessa linea che ha proposto per l’annessione di Albania e Macedonia del Nord. Fra tutti i leader, inoltre, Macron si è sempre mostrato quello diplomaticamente rivolto verso un colloquio serrato con Vladimir Putin e ha più volte sottolineato la necessità che questa guerra non si chiuda con un’umiliazione della Russia, quanto piuttosto con un dialogo pacifico. 

Il grano, l’Africa e la questione energetica

Altri punti forti del colloquio fra Draghi e Macron sono sicuramente quelli inerenti ai risvolti economici della guerra. Primo fra tutti, i problemi umanitari che si potrebbero creare nei Paesi poveri del Terzo mondo. Con la crisi del grano e il suo rifornimento verso l’Africa, infatti, potrebbero verificarsi ulteriori aumenti dei prezzi e una nuova e forte ondata migratoria verso l’Europa. 

La questione alimentare poi tocca parzialmente anche il nostro continente, così come l’aumento dei prezzi di gas e petrolio. La Francia, tuttavia, è stata meno colpita su questo fronte rispetto all’Italia, vista la grande quantità di centrali nucleari che provvedono al rifornimento. 

All’Eliseo il tema torna centrale visto che, nel Consiglio europeo si dovrebbe discutere della richiesta avanzata dall’Italia di imporre un tetto massimo al prezzo del gas, anche se a Strasburgo, Charles Michel ha ricordato che fra i Paesi membri rimangono «diverse visioni sulla fattibilità del price cap». 

Proprio nella giornata di ieri, inoltre, la Commissione, ha approvato la fissazione del tetto massimo per  il prezzo dell’elettricità di Spagna e Portogallo, ottenuto da Pedro Sanchez attraverso la minaccia di abbandonare il Consiglio europeo. 

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