Fedez in tribunale: “Sono nullatenente”, il Codacons invia un esposto alla Guardia di Finanza

La guerra tra Fedez e il Codacons prosegue, stavolta con l'ipotesi di evasione fiscale avanzata dall'associazione a tutela dei consumatori; immediata la risposta di Fedez che "non ha nulla da temere". Dal 2018 i rapporti tra il rapper e l'associazione sono molto tesi ed ogni occasione è buona per presentare un esposto

Redazione
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La lunga e aspra lotta tra Fedez e il Codacons prosegue, nonostante le già complesse vicissitudini famigliari vissute dal rapper a seguito del PandoroGate, che ha investito sua moglie Chiara Ferragni con una violenza inaudita. Stavolta, però, a finire sotto la lente delle forze dell’ordine è l’altra metà dei Ferragnez, accusato dal Codacons di “sfruttare a proprio vantaggio i meccanismi tramite i quali si celano le ricchezze personali, situazione dove è molto frequente possano annidarsi l’elusione fiscale o la vera e propria evasione“.

Cosa ha dato modo al Codacons di giungere a questa conclusione? Una testimonianza del rapper di Rozzano nel tribunale di Milano, risalente al 2020, in cui dichiarava di esserenullatenente, perché è tutto intestato alle mie società“. Una testimonianza che ora è tornata in auge grazie all’esposto del Codacons alla Guardia di Finanza, in cui sono denunciate “operazioni poco trasparenti e talvolta senza un’apparente ragione economica“.

La risposta di Fedez alle accuse

Il rapper ha deciso di non rimanere in silenzio neanche stavolta e di rispondere alle accuse. Niente storie Instagram o post social, ma un audio inviato a Repubblica.it dove spiega il suo punto di vista e giustifica la sua posizione: “Durante un processo mi è stata posta una domanda dal giudice circa quali beni mobili e immobili siano a me intestati. Ho risposto la verità, che non ho intestato nulla a nome mio e dunque sono tecnicamente nullatenente, perché è tutto intestato alle società della mia famiglia, come avviene per molti imprenditori e imprenditrici di questo Paese. Se avessi detto il contrario avrei mentito davanti a un giudice, compiendo un reato“.

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Fedez

Così Fedez ha chiarito la sua posizione pubblicamente, sottolineando che le sue società “sono a disposizione per ogni eventuale controllo delle autorità competenti, non abbiamo nulla da temere o nascondere“. Ora il compito di verificare se la disputa tra Codacons e Fedez abbia delle solide basi spetta alle fiamme gialle di Roma e Milano, alle quali il Codacons ha allegato il rapporto tecnico di Gian Gaetano Bellavia da cui, secondo l’associazione, si deduce che negli scorsi cinque anni nella società Zedef si sono succedute diverse operazioni straordinarie che avrebbero fatto assumere al gruppo assetti sempre diversi.

Tali cambiamenti secondo l’agenzia a tutela dei consumatori andrebbero “oltre una semplice esigenza economica o di sviluppo, come emerge anche dalla lettura degli atti notarili e dai flussi finanziari, che restituiscono un’attività fiscale molto complessa“.

La lunga guerra tra Fedez e il Codacons

I primi segni di contrasto tra il rapper Fedez e il Codacons risalgono al lontano 2018, proprio in relazione al matrimonio dei Ferragnez, svoltosi a Noto in Sicilia. Il servizio che l’aeroporto di Linate e Alitalia hanno offerto ai due sposini non ha convinto il Codacons che ha deciso di presentare un esposto all’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile). Troppa brandizzazione presente sia all’interno dell’aeroporto, dove un intero gate era stato modificato in occasione del matrimonio, sia sull’aereo, dove furono modificati anche i biglietti e i gadget a bordo.

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Chiara Ferragni e Fedez

Nello stesso anno, poi, il Codacons presentò un esposto contro il prezzo esorbitante dell’acqua brandizzata Chiara Ferragni. L’anno successivo finì sotto “processo” il documentario sulla vita dei Ferragnez, ritenuto dal Codacons un’imponente opera pubblicitaria invece che un’opera di intrattenimento.

Nel 2020 è poi il turno delle critiche sulla raccolta fondi per l’ospedale San Raffaele durante l’epidemia da Covid-19. L’associazione a tutela dei diritti dei consumatori voleva comprendere se “i lavori presso l’ospedale San Raffaele siano stati eseguiti effettivamente con i soldi raccolti attraverso l’iniziativa di solidarietà lanciata dalla coppia, o se la struttura abbia anticipato di tasca propria le spese per il nuovo reparto, in attesa di ricevere i fondi promessi“. Il 202o è l’anno in cui Fedez risponde per la prima volta al Codacons mettendo in dubbio la buonafede delle loro raccolte fondi.

Nel 2021 Fedez finisce sotto i riflettori per Sanremo e per la gaffe della storia Instagram in cui si sente parte della canzone in gara. L’esposto del Codacons per la sua esclusione dal Festival non si fa attendere. Nello stesso anno il Codacons attacca Fedez per essere salito sul palco del concertone del primo maggio con un cappello griffato. Nel 2023 il presidente del Codacons Carlo Rienzi è rinviato a giudizio per aver offeso la reputazione dei Ferragnez. Nello stesso anno Fedez viene imputato del reato di calunnia per le dichiarazioni da lui pronunciate contro le raccolte fondi del Codacons risalenti al 2020, durante il lockdown per Covid-19.

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