Terni, Bandecchi: “Mi sono dimesso per dare una lezione di politica all’Italia, ma potrei tornare”

"Se serve un duce io ci sono, ho ancora 20 giorni per cambiare idea sulle mie dimissioni", così ha dichiarato l'ex sindaco di Terni aggiungendo che i suoi prossimi passi in politica saranno le Europee a Palazzo Chigi

Redazione
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Se ogni cinque anni dobbiamo avere un duce voglio essere io” questa una delle primissime frasi pronunciate da Stefano Bandecchi per continuare a dare spettacolo nei giorni successivi alle sue dimissioni. Anche se il sindaco di Terni ha lasciato il suo incarico, non sembra per nulla intenzionato a smettere di fare scandalo e soprattutto a lasciare la politica.

In un’intervista rilasciata a la Repubblica ha dichiarato di avere mire espansionistiche di gran lunga superiori alla provincia Umbra. Tra queste, ad esempio, le Europee, uno step che vorrebbe intraprendere insieme al suo partito Alternativa popolare, anche se, attualmente, non scorre buon sangue tra lui e il resto dei membri.

Bandecchi e il vero motivo delle sue dimissioni

Sarebbe infatti l’emergere di alcuni personalismi e battibecchi all’interno del gruppo che avrebbero spinto Bandecchi ad abbandonare l’incarico di sindaco per impartire una lezione “politica” al suo gruppo e “a tutti gli italiani”: “Mi sono accorto come Alternativa Popolare a Terni stesse iniziando ad avere le stesse logiche dei partiti che negli ultimi 30anni hanno rovinato l’Italia. Non voglio assistere a queste lotte di potere all’interno del partito. Le mie dimissioni – spiega su la Repubblica – sono un segnale, chi deve capire capisca l’idea di un partito, la mia, perché il partito è mio visto che lo rappresento come sottosegretario“.

Quindi, Bandecchi avrebbe 20 giorni per ritirare le dimissioni, ma solo a patto che i suoi alleati smettano di comportarsi come quei “partiti che hanno rovinato l’Italia fino ad ora“. Secondo il parere dell’ex primo cittadino di Terni attualmente nel mondo della politica nessuno sarebbe degno di governare il paese: “Meloni ha la memoria corta – ha spiegato Bandecchi – prima parla di accise e università telematiche e dopo se le scorda. Il suo movimento? Fratelli d’Italia sono degli scappati di casa“. E il M5S? “Il massimo esempio di chi ha infamato la politica” conclude.

I suoi prossimi obiettivi: Europee e Palazzo Chigi

Ormai lo abbiamo capito, non è un uomo né umile né pacato. Spesso dice quello che pensa creando degli scandali enormi dimostrando di avere in comune non solo il possibile esilio sull’isola d’Elba con Napoleone ma anche il suo complesso.

Infatti, ha deciso di voler concorrere – qualora il gruppo Alternativa Popolare si ravvedesse e seguisse ciecamente i dogmi di bandecchiani – alle Europee convinto solo con Ap di “superare il 4% togliendo voti al centrodestra, ma anche ai moderati di centrosinistra“. Tante sono le convinzioni di Bandecchi e, allo stesso tempo le mire espansionistiche: “Quando sarà a palazzo Chigi le cose cambieranno. Del resto è stato talmente mal frequentato negli ultimi trent’anni che avere Stefano Bandecchi sarà un privilegio” ha tuonato l’ex sindaco di Terni su la Repubblica.

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