Allarme Smog, le città italiane continuano a essere troppo inquinate

Pur essendoci stato un miglioramento rispetto agli anni precedenti, Lo smog continua a essere un grave problema per molte città italiane. Con l'arrivo di nuove limitazioni delle emissioni da parte dell'UE, risulta ora imperativa l'introduzione di nuove norme per far fronte al problema

Redazione
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Il nuovo rapporto di Legambiente intitolato Mal Aria di città 2024 e concepito all’interno della più ampia campagna Clean Cities, dipinge un quadro critico sulla situazione ambientale delle città italiane. Nonostante alcuni segnali di miglioramento riscontrati nel 2023, le sfide legate allo smog e all’inquinamento atmosferico rimangono rilevanti, richiedendo azioni concrete e mirate da parte delle autorità italiane.

Riduzione di smog ma non ne abbiamo il merito

I dati raccolti e analizzati da Legambiente rivelano che, nel corso del 2023, ben 18 città su un totale di 98 monitorate hanno superato i limiti normativi per gli sforamenti di polveri sottili (PM10). Questi sforamenti, che dovrebbero essere limitati a un massimo di 35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo, rappresentano una grave minaccia per la salute pubblica e l’ambiente urbano.

Particolarmente preoccupanti sono le condizioni registrate in alcune città, come Frosinone, che ha segnato ben 70 giorni di sforamento, seguita da Torino con 66 e Treviso con 63. Anche Milano, nonostante un miglioramento rispetto agli anni precedenti, continua a mostrare livelli di inquinamento atmosferico sopra la soglia consentita, con 49 giorni di sforamento registrati nel 2023.

Inoltre, è necessario notare che il miglioramento osservato nel 2023 non può essere attribuito esclusivamente a politiche ambientali efficaci, ma piuttosto a condizioni meteorologiche favorevoli che hanno contribuito a ridurre temporaneamente i livelli di inquinamento. Di conseguenza, il mantenimento di tali miglioramenti sul lungo termine verrebbe annullato qualora dovessero verificarsi altri tipi di eventi atmosferici. Pertanto, la creazione di interventi sostenibili per la riduzione dei livelli di smog risulta essere ancora imperativa.

Necessarie nuove soluzioni al problema

Le prospettive future non appaiono incoraggianti, considerando l’entrata in vigore dei nuovi limiti proposti dall’Unione Europea per il 2030 per la riduzione delle emissioni di smog. Secondo queste nuove direttive il limite massimo verrebbe ridotto a 20 microgrammi/metro cubo per le polveri sottili, e se venissero applicate oggi, il 69% delle città italiane risulterebbe fuorilegge per quanto riguarda il PM10.

Auto smog

Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, sottolinea l’importanza di un cambiamento radicale nelle politiche ambientali delle città. “L’obiettivo di assicurare un’aria pulita nei centri urbani” afferma Zampetti, “rimane ancora un miraggio. È necessario un approccio integrato e coordinato che coinvolga diverse fonti di inquinamento, dalla mobilità al riscaldamento domestico, dall’industria all’agricoltura“.

Tra le azioni proposte da Legambiente per limitare i livelli di smog vi è l’adozione di misure più incisive nella gestione del traffico e nell’incentivazione di forme di mobilità sostenibile, come ad esempio l’introduzione di limitazioni di velocità a cui possono andare le auto all’interno dei centri urbani. L’attuazione di tali pratiche può risultare estremamente utile sul lungo termine, ma richiederebbe la collaborazione di tutti i cittadini, cosa che non sembra essere sempre garantita. Basti pensare alle reazioni estremamente polemiche dei cittadini a seguito della decisione di introdurre il limite di velocità a 30km/h all’interno della città di Bologna.

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