La riforma Nordio passa in Aula al Senato. Con 99 voti a favore si sta concretizzando la promessa del ministro della Giustizia sull’abolizione dell’abuso d’ufficio. Dopo le agitazioni di ieri a Palazzo Madama, a votare il ‘si’ sono stati anche Azione e Italia Viva, mentre 50 voti contrari sono arrivati da Pd, Movimento 5 stelle e Verdi-Sinistra.
Oggi è stato approvato l’articolo 1 del provvedimento, cioè l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio previsto dall’articolo 323 del codice penale. Un testo controverso che ha scosso la parte dell’Aula dell’opposizione poiché affermavano che questo rischiasse di creare spazi di impunità e di porsi in contrasto con il diritto europeo e sovranazionale.
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Martedì erano state respinte le questioni pregiudiziali presentate da Pd, Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi e Sinistra e si era svolta la discussione generale. Ieri si è votato sugli emendamenti e i singoli articoli e in mattinata è stata respinta la richiesta del Pd di non passare all’esame degli articoli, tornando in commissione.
Il senatore M5s Roberto Scarpinato aveva già precedentemente sostenuto l’incostituzionalità del ddl: “La norma che, cancellando il reato di abuso d’ufficio, legalizza lo sfruttamento ai fini clientelari e nepotistici del potere pubblico, normalizza il conflitto di interessi, autorizza l’abuso del potere contro i cittadini per odiosi fini ritorsivi, è in palese contrasto con i valori di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione tutelati dall’articolo 97 della Costituzione, e viola l’articolo 24 che garantisce ai cittadini la possibilità di agire in giudizio per la tutela dei loro diritti”.
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