Gino Paoli non riesce più a tenere a freno la lingua e dopo le parole poco cortesi rivolte ad Elodie, oggi ha deciso di prendersela con il Festival di Sanremo. “Una volta era il Festival della canzone e basta, adesso è una ripetizione di qualsiasi spettacolo televisivo” ha dichiarato il cantante durante la puntata del podcast Tintoria, condotto da Daniele Tinti e Stefano Rapone.
Le dichiarazioni choc derivano da una domande dei due conduttori che hanno dato carta bianca al cantautore per esprimersi come meglio voleva sullo spettacolo canoro. Il risultato? Frasi oscene e giudizi poco eleganti che non fanno altro che generare più pubblicità a quel Festival che Gino Paoli disprezza tanto.
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Le parole di Gino Paoli
“Oggi c’è un po’ di tutto, nani e ballerine“, queste le parole che Gino Paoli ha deciso di utilizzare per descrivere il Festival della canzone italiana. Ora “contano solo gli scandali e tutte quelle cose per farne parlare, prima al centro c’erano le canzoni non importava neanche chi le cantasse“, dichiara il cantautore 89enne che continua a vivere nell’idealizzazione del passato mentre si perde le evoluzioni del presente.
Commenti superflui e non richiesti che però puntano i riflettori sulla sua figura, purtroppo non per le sue doti canore. Se la prende anche con le case discografiche, colpevoli secondo lui di inseguire la monetizzazione e non il reale talento: “Una volta le case discografiche mandavano la canzone migliore che avevano, arrivavano le migliori canzoni. Era il Festival della canzone. Poi le case discografiche si sono accorte del potere che Sanremo ha per l’Italia e adesso fanno il prodotto finito e lo mandano a Sanremo“.
Insomma, Gino Paoli ha qualcosa da dire su tutto e tutti e non si salva neanche l’impianto televisivo italiano colpevole di voler sfruttare un format che funziona e che finalmente ha coinvolto i giovani. Nulla di tutto ciò ha importanza per il cantautore genovese che preferisce sparare a zero sugli artisti in gara, piuttosto che aprire la mente e dare loro una possibilità: “Prima le canzoni venivano scelte, avevano dei filtri già talmente importanti che la canzone di m…a non arrivava a Sanremo, invece adesso ci arrivano solo quelle“.
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