Roma, inchiesta corruzione e traffico influenze: 4 arresti tra cui Gabriele Visco

Si ipotizza “un sistema di relazioni illecite diffuso e consolidato" per pilotare bandi di gara da oltre 4 mln di euro

Redazione
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L’inchiesta per corruzione e traffico di influenze portata avanti dalle fiamme gialle a Roma ha portato a smascherare un malaffare per un appalto da ben quattro milioni di euro. I finanzieri del Nucleo Speciale Polizia Valutario hanno disposto gli arresti domiciliari nei confronti di due imprenditori, un avvocato romano e Gabriele Visco, ex dirigente pubblico e figlio dell’ex ministro delle Finanze Vincenzo. Inoltre, i militari hanno eseguito un sequestro preventivo, anche “per equivalente”, per un ammontare di 230mila euro.

Roma, la nota della procura

Le specifiche delle indagini sono state spiegate in un nota della procura, guidata da Francesco Lo Voi: “L’indagine ha consentito di ipotizzare un sistema di relazioni illecite diffuso e consolidato nel quale un ex dirigente pubblico, con la mediazione di un imprenditore romano, avrebbe favorito, a fronte di denaro e di altre utilità, l’aggiudicazione di un bando di gara di oltre 4 mln di euro a una società riconducibile a un costruttore e tentato di agevolare l’assunzione presso una partecipata pubblica di una persona vicina a quest’ultimo“.

Roma, le accuse a carico di Gabriele Visco

Gabriele Visco, il figlio dell’ex ministro nei governi di Carlo Azeglio Ciampi e Giuliano Amato Vincenzo Visco, è accusato di traffico d’influenze e corruzione. Quest’ultima è un’ipotesi scaturita da un’altra vicenda: l’ex dirigente avrebbe affidato un incarico di consulenza dal valore di 230mila euro ad un avvocato di sua conoscenza impiegato presso l’ente in questione, ottenendo la retrocessione di parte dei compensi fatturati dal legale per prestazioni in realtà mai effettuate.

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