Si è spento, all’età di 84 anni, Antonio Paolucci, eminente storico dell’arte, ex ministro dei Beni Culturali durante il governo Dini, ex direttore dei Musei Vaticani e molto altro. L’estremo saluto gli sarà dato domani 6 febbraio nella basilica della Santissima Annunziata di Firenze alle 15:30.
Antonio Paolucci, una vita al servizio dell’arte
Lo racconta egregiamente la storia della sua vita. Paolucci nasce nel settembre del 1939 a Rimini e si laurea in storia dell’arte a Firenze nel 1964 con Roberto Longhi, da cui apprenderà molto. In seguito si avvicina al mondo dell’amministrazione dei beni culturali e diventa sovrintendente a Venezia, poi a Verona e a Mantova e infine a Firenze, ricoprendo questo ruolo in diverse sedi.
Dal 1995 al 1996 gli viene conferita la carica di Ministro per i Beni Culturali e Ambientali durante il governo di Lamberto Dini. Dopo il terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche nel 1997 è stato nominato commissario straordinario per il restauro della Basilica di San Francesco ad Assisi.
Nel 2007 Papa Ratzinger lo nomina direttore dei Musei Vaticani e rimane in carica fino al 2016. Nel 2018 assume la presidenza della Commissione di indirizzo che guida il concorso di progettazione propedeutico alla ricostruzione della Basilica di San Benedetto da Norcia gravemente danneggiata dal terremoto che ha colpito l’Italia nel 2016. Termina la sua carriera alla direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, dalla quale verrà congedato per limiti di età.
“Con la scomparsa di Antonio Paolucci, l’Italia perde un uomo di cultura appassionato e rigoroso, un instancabile studioso che ha dedicato la sua vita alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale. Alla famiglia e ai suoi cari le più sentite condoglianze”. Queste le parole del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
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