India, piccione spia viene liberato dopo 8 mesi di carcere

Ha senso mandare in carcere un volatile per attività di spionaggio? Secondo le autorità indiane sì, e infatti hanno pensato bene di tenere in gabbia un piccione per 8 mesi, pensando si trattasse di una spia cinese

Redazione
3 Min di lettura

Un piccione sospettato di essere una spia cinese è stato finalmente liberato dopo otto mesi di detenzione nelle mani delle autorità indiane. Sembra la trama di un cartone animato per bambini, ma è esattamente ciò che è accaduto a Mumbai, dove uno sventurato pennuto è stato ritenuto colpevole di spionaggio per conto della super potenza asiatica. La vicenda ha avuto inizio nel lontano maggio dello scorso anno, quando l’animale è stato catturato nei pressi del porto di Mumbai, scatenando una sequenza di eventi tanto interessanti quanto bizzarri.

Il piccione incriminato

Il piccione in questione ha subito destato l’attenzione della Polizia indiana grazie a due misteriosi anellini legati alle zampe sui quali erano incise parole in lingua cinese. La presunta prova di spionaggio ha portato al rapimento dello 007 piumato, e alla sua detenzione in una gabbia di massima sicurezza presso… un ospedale veterinario, il Bai Sakarbai Dinshaw Petit Hospital for Animals di Mumbai. Lì, il piccione è rimasto per otto lunghi mesi, divenendo l’involontario protagonista di una spy story in piena regola.

Solo nei giorni scorsi è giunta la tanto attesa svolta nella vicenda, quando finalmente è stata chiarita l’identità dell’uccello. Contrariamente alle aspettative, il piccione non era un agente segreto cinese, bensì un esemplare proveniente da Taiwan specializzato nel volo in acque libere e impiegato nelle competizioni di corsa. La sua avventura lo aveva condotto fino alle coste occidentali dell’India, dove era stato ingiustamente accusato di spionaggio e sottoposto a una detenzione insolita.

Una lunga tradizione di piccioni spia

Con l’approvazione della Polizia, il piccione è stato trasferito alla Bombay Society for the Prevention of Cruelty to Animals. Qui, i veterinari hanno concluso che l’uccello non rappresentava alcuna minaccia per la sicurezza nazionale. Martedì scorso, finalmente, l’agente piumato è stato rilasciato in libertà, chiudendo uno straordinario capitolo di diplomazia aviaria.

In realtà tale vicenda non risulta essere poi così singolare, infatti, non è la prima volta che un volatile viene coinvolto in affascinanti operazioni di controspionaggio in India. Nel 2020, la polizia del Kashmir, liberò un piccione appartenente a un pescatore pakistano dopo che un’indagine portò alla conclusione che l’uccello, che aveva attraversato in volo il confine pesantemente militarizzato tra le nazioni, non era una spia. Nel 2016, un altro piccione era stato coinvolto in un caso simile, portando l’attenzione su come persino gli uccelli possano diventare involontari protagonisti di intricati intrecci geopolitici. 

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