Nel 2024 l’Istat ha attuato un’importante rivisitazione del paniere utilizzato per calcolare l’inflazione in Italia. Una modifica volta a riflettere le attuali abitudini di spesa delle famiglie, includendo l’ingresso di nuovi prodotti e servizi. Tale dato registra la trasformazione delle abitudini degli italiani nel tempo, e si scontra con le crescenti preoccupazioni dei consumatori riguardo l’ascesa dell’inflazione.
Cos’è il paniere Istat?
Il paniere dell’Istat, o paniere della spesa, si riferisce a un insieme rappresentativo di beni e servizi che viene utilizzato dall’Istituto Nazionale di Statistica italiano per calcolare l’indice dei prezzi al consumo (IPC), comunemente noto come inflazione. L’IPC riflette la variazione nel costo medio di un paniere di beni e servizi consumati dalle famiglie nel tempo, e viene periodicamente aggiornato per riflettere le variazioni nelle abitudini di spesa, i cambiamenti nei modelli di consumo e l’introduzione di nuovi prodotti e servizi nel mercato. L’obiettivo principale è di mantenere il paniere il più rappresentativo possibile delle reali spese delle famiglie.
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L’Istat ha annunciato l’aumento del numero di prodotti pesati nel paniere del 2024 a 1.915, rispetto ai 1.885 del 2023. Tra le novità di rilievo figurano i pasti all you can eat, gli apparecchi per la deumidificazione e purificazione dell’aria, condizionatori d’aria, corsi ricreativi e sportivi come acquagym, calcio, calcetto, tennis e la vera star dell’anno scorso: il padel. Si aggiungono anche prodotti per la cura personale come la piastra per i capelli, il rasoio elettrico e lo scaldaletto.
Preoccupazioni riguardo l’inflazione
Secondo quanto riportato da Confcommercio, “il dato di gennaio conferma l’Italia come il paese che ha compiuto i maggiori progressi in termini di rientro delle dinamiche inflazionistiche”. Eppure, malgrado l’adeguamento del paniere, i dati Istat rivelano che, a gennaio, i listini al dettaglio hanno invertito la rotta, registrando un aumento annuale dello 0,8% e un incremento mensile dello 0,3%. Il carrello della spesa, indicatore chiave, ha fatto segnare un notevole +5,4%.
Nonostante l’accoglienza positiva di alcune associazioni di consumatori riguardo all’adattamento del paniere alle attuali tendenze di consumo, sorgono comunque alcuni dubbi. Il Codacons riconosce l’importanza di includere servizi sempre più utilizzati dagli italiani, ma esprime preoccupazione riguardo al peso assegnato agli alimentari nell’indice dell’inflazione.
L’Unione Nazionale Consumatori, pur accogliendo con favore alcune modifiche, sottolinea la necessità di trasparenza nella comunicazione degli aumenti di prezzo a livello territoriale. Le associazioni di consumatori, in risposta all’aumento dell’inflazione, chiedono al governo di adottare misure efficaci simili al paniere anti-inflazione implementato nel passato per tutelare i redditi delle famiglie e sostenere la spesa, contrastando la crescita dei listini al dettaglio.
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