Agricoltori, abbattuta statua davanti all’Eurocamera a Bruxelles

Circa 1300 trattori provenienti da tutta Europa hanno bloccato il centro città di Bruxelles, in prossimità del quartiere europeo; roghi, petardi e lanci di uova hanno costretto le autorità ad intervenire più volte per frenare la tensione; oggi pomeriggio è previsto un nuovo incontro tra le delegazioni degli agricoltori e Von Der Leyen

Redazione
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Migliaia di trattori provenienti da tutta Europa hanno invaso le strade del centro città di Bruxelles, in particolare quelle in prossimità della sede dell’Europarlamento, dove oggi si sta svolgendo un vertice Ue. Incendi appiccati da legna e pneumatici stanno soffocando la città, così come i centinaia di petardi esplosi dai manifestanti per attirare l’attenzione sui loro slogan: “Senza agricoltori non c’è agricoltura“.

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Roghi appiccati nel quartiere europeo di Bruxelles

Per ora gli agenti belga hanno contato circa 1300 trattori presenti nel centro città, ma in queste ore le autostrade che portano alla Capitale si stanno riempiendo di altri mezzi pesanti pronti ad aggiungersi alle proteste. Non sono mancati i momenti di tensione, che hanno raggiunto il loro picco nel momento in cui i manifestanti sono riusciti ad abbattere una statua storica posizionata in Place de Luxembourg, di fronte alla sede dell’Eurocamera.

Agricoltori, momenti di tensione a Bruxelles

Le proteste degli agricoltori sono sempre meno pacifiche e a pagarne il prezzo, oggi, è la città di Bruxelles. Le prime irruzioni dei trattori sono avvenute nel primo mattino di oggi, intorno alle 6, con tanto di clacson suonati senza interruzione con lo scopo di svegliare tutta la città. Place de Luxembourg è stato il primo punto ad essere bloccato e da lì i cingoli si sono appropriati di quasi tutto il centro città.

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Gli agricoltori hanno lanciato uova contro la sede del Parlamento Ue

I momenti di tensione non sono mancati, tra roghi, petardi e uova lanciate contro la sede del Parlamento europeo. L’atto più grave ha riguardato una delle sculture storiche presenti nella piazza dell’Europarlamento, risalente al 1872, brutalmente abbattuta dai manifestanti. Gli agenti di polizia, schierati in tenuta antisommossa in tutto il centro città, sono stati costretti in alcuni casi a ricorrere agli idranti per fermare la furia degli agricoltori.

Agricoltori, Ettore Prandini presente alle proteste

Gli agricoltori in protesta hanno deciso di riunirsi oggi fuori dal Parlamento europeo con l’obiettivo di accertarsi che durante le discussioni sul bilancio, previste per oggi, “non vengano tolte altre risorse all’agricoltura come è successo nei decenni passati. Questo potrebbe già essere un ulteriore segnale ai nostri imprenditori“. Queste le parole di Ettore Prandini, presidente Coldiretti presente a Place de Luxembourg nel mezzo delle proteste, che ha voluto inoltre sottolineare che “al primo punto c’è togliere tutti quelli che sono i vincoli che da Timmermans in poi hanno cercato di inserire con regole che penalizzano la capacità produttiva Ue“.

Ursula Von der Leyen
Ursula Von der Leyen

Le rivendicazioni, insomma, sono sempre le stesse: maggiori sostegni da parte dello Stato e dell’Ue, redditi più alti, no al green deal voluto dall’Ue, stop al caroprezzi, tutele dagli eventi climatici e dalle epidemie. Nel pomeriggio di oggi i rappresentanti delle maggiori associazioni incontreranno la presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen, il premier belga Alexander De Croo e il premier olandese Mark Rutte, nella speranza di trovare un compromesso.

Agricoltori, le proteste nel resto d’Europa

Non solo Bruxelles, anche il resto delle grandi città europee continuano a fare i conti con le rivendicazioni degli agricoltori. Nel nostro Paese oggi è stato il turno di Milano dove i manifestanti si sono limitati a sfilare in via Emilia a San Donato, mentre una delegazione ha raggiunto il grattacielo Pirelli, sede del Consiglio regionale. Una protesta pacifica che, come spiega uno dei manifestanti “non intacca le nostre richieste che sono sempre forti e chiare. Desideriamo poter arrivare ad affermare la libertà d’impresa, nel nostro settore. E avviare tavoli di confronto non rappresentati da sigle che poi alla fine non ci rappresentino, ma da noi stessi, dai veri agricoltori, quelli che ogni giorno lavorano sulla terra“.

In Francia, invece, gli agricoltori hanno bloccato una cinquantina di supermercati in quattro comuni dell’alta Loira per denunciare il comportamento inappropriato dei marchi Carrefour, Lidl, Aldi e Casino. Nella zona tra il Portogallo e la Spagna, l’autostrada transfrontaliera N-521  è stata chiusa al traffico in entrambe le direzioni proprio le proteste degli agricoltori portoghesi.

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