Bologna città 30, il limite di velocità salva vite: -21% di incidenti

Le altre città 30 d'Europa registrano cali drastici della mortalità stradale così come del numero degli incidenti; nelle città francesi che hanno adottato il limite di velocità, la riduzione della mortalità è stata stimata al 70%

Redazione
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Gli incidenti stradali nella città di Bologna sono in calo. Un trend positivo, registrato nelle due settimane da quando è stato inserito il limite di velocità a trenta chilometri orari nel centro città, che ha permesso di far calare del 21% il numero di incidenti stradali rispetto all’anno precedente. Una riforma che ha indignato i residenti e anche lo stesso ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, il quale ritiene che non sia “una scelta ragionevole perché i problemi per i cittadini – in particolare per i lavoratori – rischiano di essere superiori ai benefici per la sicurezza stradale.

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Matteo Salvini

I nuovi dati sulla sicurezza stradale hanno però sconfessato il ministro, che ora dovrà ammettere che il limite di velocità potrebbe rivelarsi una decisione più che saggia. “Si tratta di un primo trend che riteniamo positivo – ha commentato l’assessore Valentina Orioli – anche se siamo consapevoli che i dati statisticamente più consolidati li avremo dopo un periodo più lungo, di circa sei mesi“. Se il buongiorno si vede dal mattino, questo primo 21% è più che di buon auspicio per Bologna.

Secondo il Comune del capoluogo emiliano, rispetto allo stesso periodo del 2023, ci sono stati 25 incidenti in meno, 14 incidenti con feriti in meno e un incidente mortale in meno. Inoltre, sono calati del 27,3% i pedoni coinvolti. Tra lunedì 15 e domenica 28 gennaio sulle strade di Bologna si sono verificati 94 incidenti, di cui 63 con feriti e 31 senza feriti, nessun mortale. Invece, da lunedì 16 gennaio a domenica 29 gennaio 2023, gli incidenti erano stati 119, di cui 77 con feriti, 41 senza e un mortale. Dunque sono -18,2% gli incidenti con feriti, -24,4% quelli senza.

Le altre città 30 in Europa oltre a Bologna

La prima città in Europa ad adottare il limite di velocità a trenta chilometri orari è stata Graz in Austria, seguita da Londra, Bruxelles e Parigi. Un caso particolare riguarda la Spagna, dove tutte le strade con una sola corsia per senso di marcia, che rappresentano il 70% del Paese, hanno l’obbligo dei trenta chilometri orari.

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Dati positivi dalle città 30 d’Europa

Proprio da Bruxelles giungono i dati più rappresentativi sugli effetti di questa limitazione della velocità: dopo sei mesi dall’introduzione del limite gli incidenti sono diminuiti del 20% e i feriti gravi e i morti del 25%. Inoltre, i tempi di percorrenza sono rimasti quasi del tutto invariati, con alcuni casi che addirittura hanno rappresentato delle diminuzioni orarie. Come è possibile? Semplicemente le nuove disposizioni hanno convinto i cittadini a scegliere il trasporto pubblico, decongestionando così le vie più trafficate.

In Francia, invece, dove le città 30 sono Grenoble, Lille, Nantes, Nizza, Montpellier e altre 200 città medie e piccole, la riduzione della mortalità sulle strade è stata stimata al 70%, da quando sono entrati in vigore i limiti. Anche in questo caso si è registrato un aumento di cittadini che hanno deciso di iniziare a spostarsi tramite mezzi alternativi.

Il caso più simile a quello di Bologna è proprio quello di Graz, in Austria, dove l’introduzione della zona 30 è stata fortemente osteggiata dai cittadini. Dopo due anni dall’inizio della sperimentazione il tasso di consensi da parte dei cittadini è passato dal 44% al 77% e ad oggi ha superato stabilmente l’80%. Le prime imposizioni di limiti risalgono al 1986 e i risultati hanno portato ad un calo del 50% della mortalità stradale così come a un calo drastico degli incidenti stradali.

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