“In base all’evidente mancanza di progressi da parte della società Evergrande nel presentare una proposta di ristrutturazione realizzabile, ritengo opportuno che il tribunale emetta un ordine di liquidazione nei confronti della società e a tal proposito lo emetto“. Queste le parole della giudice Linda Chan a margine dell’udienza sulla liquidazione di Evergrande, davanti all’Alta corte di Hong Kong. L’accordo è saltato, l’incontro con i principali creditori, dopo la fallimentare maratona negoziale del weekend, si è concluso in un nulla di fatto e sembra impossibile rimettere di nuovo in piedi il colosso per via dell’enorme debito, ben 330 miliardi di dollari.
L’udienza di liquidazione
L’udienza sulla liquidazione del colosso immobiliare è durata pochissimo. La giudice Linda Chan non ha potuto far altro che constatare i mancati risultati dei negoziati sul piano di ristrutturazione e l’inconsistenza degli sforzi portati avanti dall’azienda per trovarne, almeno sulla carta, uno fattibile. Ma non è finita qui, nel tardo pomeriggio (alle 14.30 locali) la giudice Chan ha intenzione di tenere una rara udienza su un possibile “ordine regolamentare“, il cui scopo è quello di consentire al tribunale di regolare il processo di liquidazione, includendo la potenziale nomina di un liquidatore ad hoc.
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Direttore esecutivo di Evergrande, Siu: “Liquidazione? atto Deplorevole”
Ad essere andato su tutte le furie, dopo la notizia della liquidazione del colosso immobiliare Evergrande, il direttore esecutivo dell’azienda Shawn Siu: “Non sono d’accordo sulla decisione che ha preso oggi l’Alta corte di Hong Kong. La sentenza odierna è contraria alle nostre intenzioni originali. Possiamo solo dire che abbiamo fatto del nostro meglio ed è molto deplorevole. Ad ogni modo il gruppo affronterà le difficoltà e i problemi e adotterà tutte le misure legali del caso” ha fatto sapere Siu in un’intervista rilasciata al quotidiano economico cinese 21st Century Business Herald.
Nonostante la liquidazione rimane ancora aperta la possibilità di fare ricorso in appello. Molto probabilmente il gruppo intraprende questa strada viste le sue intenzioni di “portare avanti con costanza il funzionamento normale delle sue attività con la premessa di salvaguardare i diritti e gli interessi legittimi dei creditori nazionali ed esteri“.
Nel mentre Evergrande “comunicherà anche in modo proattivo con il liquidatore, coopererà in conformità con la legge nell’adempimento delle procedure pertinenti e seguirà le pratiche internazionali e le regole del mercato per promuovere il lavoro di liquidazione del debito e altri compiti chiave, tra cui garantire la consegna delle proprietà” conclude il manager.
Borsa: Hong Kong accelera a +1,39% malgrado Evergrande
Nonostante il flop di Evergrande la Borsa di Hong Kong segna numeri in positivo: l’indice Hang Seng, intorno alle 11.15 locali (4.15 in Italia) segna un progresso dell’1,39%, a 16.173, 87 punti.
Contro ogni pronostico, registrano un buon andamento anche i titoli dei principali sviluppatori immobiliari cinesi, pesantemente colpiti dalla crisi del settore: Country Garden, il primo player privato in default dallo scorso anno, sale del 2,86%. Sunac balza del 4,84% e Kwg del 5,05%. In luce anche Longfor in rialzo del 2,12%. Forse la fiducia nel settore immobiliare cinese non è del tutto andata perduta.
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