Il Processo di Biscardi: al centro fischi, razzismo e Supercoppa

La scomparsa di Gigi Riva ha monopolizzato la prima parte della trasmissione. Poi le polemiche, le liti e le rubriche. Il tutto cosparso della saggezza di Marco Amelia e degli accendi fuochi Carlo Taormina e Carmine Ruggiero

Redazione
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La terza puntata de Il Processo di Biscardi è iniziata con un’atmosfera diversa a causa della scomparsa del calciatore italiano Gigi Riva. La notizia è giunta in studio poco prima della messa in onda della trasmissione. L’emozione ha colpito pubblico e ospiti presenti in studio, uniti in un rispettoso silenzio che ha poi lasciato il posto al ricordo. Un breve video ha ricordato i momenti salienti della vita di Gigi Riva, il resto lo hanno fatto gli aneddoti di Marco Amelia e i racconti di Maurizio Biscardi, che hanno omaggiato la figura dell’attaccante del Cagliari e della Nazionale italiana.

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Gigi Riva

La scomparsa di Rombo di tuono ha fatto da protagonista anche nell’Anteprima condotta da Antonella Biscardi, alla quale è spettato il compito di dare la terribile notizia ai telespettatori. I temi in campo in questa puntata erano moltissimi. La conduttrice, nella presentazione del processo del giorno, è stata affiancata dalla psicologa/sessuologa Valeria Tomaselli. Sono stati analizzati i momenti salienti della settimana calcistica ed è stata introdotta la nuova rubrica Ultrart: protagonisti gli striscioni della Roma dedicati all’esonero di Mourinho.

Maurizio Biscardi ha omaggiato il campione scomparso, quale puro simbolo dell’orgoglio italiano che, come ha ricordato Marco Amelia, è considerato a tutti gli effetti un campione del mondo. Dopo il sentito ricordo Il Processo è ripartito con ritmi serrati e con la presentazione del sondaggio del giorno: Chi vincerà la Supercoppa? Inter o Napoli?

Inter-Napoli al centro de Il Processo di Biscardi

La finale di Supercoppa ha fatto irruzione tra gli ospiti, che si sono cimentati in accorati appelli e in argomentate accuse e assoluzioni: mattatori dell’incontro scontro il prof. Carmine Ruggiero, grande tifoso del Napoli, e il romanistissimo avvocato Carlo Taormina. Polemiche parossistiche hanno accompagnato le valutazioni sul secondo tempo della partita Napoli-Inter; al centro di tutto un arbitraggio ritenuto troppo permissivo nel primo tempo e troppo intransigente nel secondo.

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Il Processo di Biscardi: al centro fischi, razzismo e Supercoppa 5

Le sette ammonizioni comminate dall’arbitro hanno fatto infuriare i tifosi del Napoli ed anche gli ospiti in studio. Da un lato l’avvocato Taormina, che ha definito la partita “falsata e già scritta“, dall’altro Marco Amelia che ha tentato di spiegare come il comportamento dell’arbitro potesse essere comprensibile: “Il primo tempo è stato animatissimo ma mai quanto il secondo, dove l’arbitro ha dovuto iniziare ad ammonire per calmare le acque“. Taormina ha però voluto sottolineare che “l’arbitro ha perso totalmente il controllo della partita“. Il gol di Lautaro al 91esimo minuto ha garantito all’Inter la vittoria della Supercoppa, evento che ha scatenato la furia del prof. Ruggiero che ha voluto ricordare i tanti aiutini di Var e arbitri sempre a favore dei nerazzurri. E ce ne è voluta per far tornare il sereno in studio, complice un messaggio pubblicitario che ha agito da calmante.

Il razzismo in campo scatena il caos in studio

Dopo l’intermezzo sulle dichiarazioni di Allegri sulla situazione in classifica di Inter e Juventus, che si contendono il primo posto in classifica, la scena è stata presa dagli episodi di razzismo. L’assist è giunto dalla redazione di SportFocus24 che ha riassunto ed aggiornato il vergognoso episodio avvenuto nella finale di Supercoppa di Riyad. Durante il minuto di silenzio per ricordare lo scomparso Gigi Riva, i tifosi arabi hanno iniziato a fischiare, mancando di rispetto al lutto di una nazione e con il corpo ancora caldo del campione che fece del coraggio, del rispetto e dell’umiltà la sua ragione di vita.

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Il Processo di Biscardi: al centro fischi, razzismo e Supercoppa 6

Il passaggio all’episodio Maignan è stato automatico. Il portiere del Milan aveva lasciato il campo di gioco, seguito solo dai suoi compagni di squadra, dopo le ondate di cori razzisti che lo avevano investito. Urla animalesche, frasi irripetibili che dovrebbero far vergognare tutta l’Italia. Non è la prima volta che succede, eppure le sanzioni disciplinari per chi si macchia del reato di istigazione all’odio dalle curve degli stadi continuano a mancare. Lo ricorda l’avvocato Taormina, che ritiene le sanzioni collettive totalmente inutili, e lo sottolinea il prof. Ruggiero che si dice convinto del fatto che le punizioni singole devono colpire i reali criminali di questi odiosi misfatti.

Su questo argomento è intervenuto il grillo del Processo (Luigi Pisani) che, citando il Giulio Cesare di Shakespeare, ha ricordato come “Gli uomini sono artefici del proprio destino. La colpa non è nelle stelle, ma in noi“.

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