Tutela idrica: investimenti in crescita, dal Pnrr arrivano 3,5 miliardi

Redazione
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Grande crescita nel settore della tutela delle reti idriche in Italia negli ultimi anni: gli investimenti dal 2017 sono cresciuti del 22%. Questo è il dato presentato dal rapporto Blue Book 2022, elaborato dalla Fondazione Utilitatis in collaborazione con Istat e la Cassa depositi e prestiti. 

Nonostante il dato incoraggiante, tuttavia, continua a crescere il dato di consumo pro capite, uno fra i tassi più alti in Europa. I soldi pubblici a disposizione crescono, ma l’Italia rimane sempre distante dalla media europea, con 100 euro per abitante rispetto ai 49 del nostro Paese. 

Un piccolo spiraglio arriverà dai fondi stanziati dal PNRR, il quale assegna alla tutela del territorio ben 4,4 miliardi di euro, di cui oltre 3,5 destinati alle aziende del servizio idrico. 

Il rapporto Blue Book 2022 è presentato nella giornata del 3 giugno durante il convegno “Acqua, risorsa per il territorio” a Civitanova Marche, avviato dal Gruppo consiliare regionale Lega della regione: un’occasione di confronto sui temi di gestione e approvvigionamento idrico nel territorio locale e nazionale. 

A moderare l’incontro è l’onorevole Tullio Patassini (Lega), membro della VIII commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, che in apertura dell’appuntamento ricorda: «Oggi abbiamo l’occasione di avviare un dibattito positivo su come tutelare e preservare le nostre risorse idriche e far sì che in maniera efficiente l’acqua continui ad arrivare nelle case di un cittadino. È un concetto che si dà per scontato, ma c’è un grandissimo lavoro dietro, dalla captazione fino all’ultimo rubinetto che viene aperto». 

«La nostra è una piccola realtà, che però hanno bisogno di unirsi perchè l’acqua è un bene comune e fondamentale, che si deve assolutamente preservare. Con i cambiamenti climatici potremmo avere delle difficoltà, quindi dobbiamo stare attenti a conservarla e a non sprecarla», afferma Renzo Marinelli, presidente della prima Commissione consiliare regionale Marche. 

Hanno preso parte al dibattito anche alcuni volti accademici e del mondo scientifico come i professori Piero Farabollini e Marco Materazzi, dell’Università di Camerino e la dottoressa Francesca Mazzarella, direttrice generale della Fondazione Utilitas. 

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