Nordio: “Necessario ridurre le spese delle intercettazioni”

Secondo il Guardasigilli "le intercettazioni non vanno toccate poiché fondamentali per le inchieste", ma allo stesso tempo bisogna "ripensarne i costi" visto che "l'impatto negativo dei ritardi della giustizia ci costano 2 punti di Pil"

Redazione
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Una giustizia rapida potrebbe essere “una giustizia iniqua” mentre una lenta “una giustizia denegata“. Questo è il parere del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che nelle sue comunicazioni al Parlamento sull’amministrazione della Giustizia, ha parlato dei tagli alle spese alle intercettazioni. Il ministro ha precisato che non è sua intenzione toccarle poiché restano pur sempre uno strumento fondamentale per contrastare i fenomeni mafiosi, terroristici o gravi reati ma “una razionalizzazione sulle spese è necessaria“, afferma. Sui costi, ricorda Nordio, gravano anche i ritardi della giustizia, che fanno perdere al Paese 2 punti di Pil.

Intercettazioni, l’idea di Nordio sul tariffario unico

Il Guardasigilli, nel decreto, ha individuato le prestazioni funzionali alle operazioni di intercettazioni con la determinazione delle relative tariffe. “Non saranno mai toccate le intercettazioni nelle inchieste – ha dichiarato – ma bisognerebbe adottare un tariffario unico, valido per tutti gli uffici giudiziari che rende i compensi ivi stabiliti obbligatori e vincolanti“.

Nel frattempo, la Commissione Giustizia del Senato ha approvato l’articolo 2 del ddl Nordio, dove saranno tutelate terze persone nelle intercettazioni. Sarà vietato pubblicare quelle che riguardano terzi e trascriverne i dati. Entro oggi si dovrebbe concludere l’esame del provvedimento che è atteso in Aula per la prossima settimana.

Abuso ufficio, cosa cambia

Tutti questi provvedimenti si inseriscono nel discorso dell’abolizione del reato di abuso d’ufficio, previsto dal Ddl del ministro della Giustizia. Attualmente, secondo l’articolo 323 del codice penale “un pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio va sanzionato se, nell’esercizio delle sue funzioni, produce un danno o un vantaggio patrimoniale in contrasto con la legge con la pena da uno a quattro anni di reclusione“. Ma cosa cambierebbe dopo l’approvazione del disegno di legge? Tutto, perché sparirebbero reato e pena.

Per questo motivo sono state sollevate diverse critiche dai banchi dell’opposizione. Il Pd teme che, nel caso in cui passasse il ddl Nordio, molti funzionari pubblici e cittadini, in molte condanne potrebbero restare impuniti. Per il M5S, invece, abolire il reato d’ufficio equivale a normalizzare l’abuso di potere: non costituirà più reato neanche la violazione dell’obbligo di astenersi in presenza di un interesse privato in conflitto con interessi pubblici.

Un po’ controverso il caso della giustizia italiana che procede come bastian contrario, in controtendenza rispetto all’Ue, che sta procedendo a rendere obbligatorio l’abuso d’ufficio.

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