Il nodo delle regionali in Sardegna è sempre più aggrovigliato. Quest’oggi la premier Giorgia Meloni incontrerà il vicepremier Matteo Salvini per affrontare la questione della candidatura alla presidenza della Sardegna. Certo è che la situazione è sempre più tesa: se da una parte Fratelli d’Italia impone il candidato Paolo Truzzu, la Lega non demorde sulla posizione di Christian Solinas, già governatore dell’Isola.
Regionali Sardegna: il centrodestra sempre più sofferente
Le elezioni regionali stanno inficiando sul buon rapporto che scorre all’interno della coalizione. Il ministro dei Trasporti parla ai pesi massimi della Lega, denunciando la supponenza del partito della premier: “Non possono pretendere di imporre i loro candidati dappertutto. Berlusconi – riporta La Stampa – sapeva essere generoso, il suo era il primo partito, ma non lo faceva pesare nei territori, dimostrando di essere un leader di coalizione. La sua grandezza non dipendeva da quanta gente piazzasse, ma dalla sua qualità umana“.
I toni di Salvini si fanno sempre più duri. La sua indisposizione verso la condotta di Fratelli d’Italia irrompe nel centrodestra. Di fatto Salvini conferma come il suo partito resterà collaborativo, a patto che vi sia il rispetto reciproco nella coalizione. Dalla Lega partono frecciatine anche verso Forza Italia di Antonio Tajani: “La compattezza è fondamentale anche in Europa. Chi divide dicendo no a Marie Le Pen fa il gioco della sinistra“.
Sardegna: la posizione di Fratelli d’Italia
“Non stiamo chiedendo l’impossibile“, afferma il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che sta a capo del negoziato di Fratelli d’Italia sulle amministrative. “La nostra generosità è dimostrata dal fatto che la Lega governa Regioni con un totale di 17 milioni di abitanti, Forza Italia 12 e noi 8 milioni. E’ chiaro che serve un riequilibrio“.
Lollobrigida continua: “Solinas non ha governato male, ma Truzzu può fare meglio“. Il problema sorto dalle regionali in Sardegna è evidente, ma potrebbe già risolversi oggi con l’incontro tra la premier e Salvini. Una partita ancora tutta da giocare.
