Sebbene il numero di italiani che avevano contratto l’influenza tra Natale e Santo Stefano – oltre 1 milione – e il timore degli esperti per una possibile impennata della curva di contagi nel periodo successivo le festività, il picco stagionale sembra ormai essere stato superato. A dichiararlo l’ultimo bollettino dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità), il quale riporta una diminuzione di circa 100 mila casi nella prima settimana del 2024.
RespiVirNet: “8 milioni di italiani colpiti ma casi influenzali in netta diminuzione”
Nella prima settimana dell’anno si è stimato un calo di circa due punti rispetto alla settimana precedente. Tra il 1 e il 7 gennaio si sono infatti registrata un’incidenza di 16,5 casi di sintomi influenzali contro i 18,3 del periodo natalizio.
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Per l’istituto superiore di Sanità si tratta della “stagione più intensa mai registrata” con un totale di 8 milioni di italiani colpiti dall’influenza dallo scorso ottobre, tra cui soprattutto bambini. Nella fascia di età sotto i 5 anni si sono stimati, solo nell’ultima settima, in media 33,6 casi su 1 000. Allo stesso tempo però questa fascia è anche quella che ha registrato il calo più netto con una riduzione dei casi pari al 30%. Situazione analoga anche nella fascia 5 – 14 anni. Stabile invece la curva contagi comprendente adulti e anziani.
ISS: “Non abbassare la guardia”
Nonostante la progressiva diminuzione dei casi di sindromi influenzali l’ISS raccomanda di non abbassare la guardia e invita alla vaccinazione i soggetti più fragili e predisposti a contrarre forme virali.
La dirigente del dipartimento Malattie Infettive Anna Teresa Palamara ha, a tal proposito, dichiarato – “Sia i dati epidemiologici che microbiologici sembrano indicare che stiamo superando il picco, anche se è fortemente probabile una circolazione sostenuta anche nelle prossime settimane, facilitata dalla riapertura delle scuole” – e aggiunge – “Continuiamo a raccomandare pertanto le vaccinazioni per le persone più a rischio, ancora utili in vista della coda della stagione che durerà ancora diverse settimane, e una sana prudenza nei comportamenti. Resta valida la raccomandazione di non assumere antibiotici, inutili in caso di infezioni virali, se non su indicazione del proprio medico, e di recarsi al pronto soccorso solo se strettamente necessario”.
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