Gentiloni: “Non mi candido alle europee, ma non vado in pensione”

Gentiloni sembra avere le idee chiare, eppure i dubbi sulla sua figura rimangono tanti; quale sarà il suo prossimo ruolo nel Pd? C'è la possibilità di un nuovo incarico internazionale? Per ora ciò che sembra certo è l'addio a Bruxelles e il ritorno in Italia a novembre prossimo

Redazione
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Si chiudono le scommesse anche su un altro plausibile nome per la corsa al Parlamento europeo: Paolo Gentiloni non si candiderà. La sua intenzione, in realtà, è quella di tornare in Italia, probabilmente per rientrare all’interno del suo Pd, senza prendere in considerazione neanche per un momento la possibilità di andare in pensione. Il commissario europeo dell’Economia lo ha confidato ieri ad alcuni giornalisti che lo attendevano fuori dalla Commissione Affari Economici del Parlamento europeo, dove era appena stato ascoltato ed a cui presto dovrà dire addio, a causa della sua intenzione di non accettare nessuna nuova carica nell’Ue.

Paolo Gentiloni
Paolo Gentiloni

Le ipotesi sono diverse e le istituzioni in campo per accaparrarsi le capacità di Gentiloni non sono poche. Eppure, il commissario Ue ha deciso di non sbilanciarsi, non lasciando intendere in alcun modo quali potrebbero essere i suoi prossimi passi.

Le ipotesi sul nuovo ruolo di Gentiloni

Rimane da chiarire cosa possa significare un ritorno di Paolo Gentiloni tra le file del Pd, che sembra più che pronto a ridare il benvenuto ad un suo storico militante ed esponente. “Il Pd continua ad essere casa sua” ha affermato la segretaria Schlein dopo aver decantato le lodi dell’ex presidente dem: “Con Gentiloni ci sentiamo spesso. In questi anni il risveglio dell’Europa è stato possibile grazie al lavoro del gruppo socialista. Va ringraziato e continueremo a ringraziarlo per il ruolo che ha avuto e sono certa che continuerà ad avere nel Pd“, ha commentato così Elly Schlein.

ildifforme schlein
Elly Schlein

Non c’erano dubbi sulla benevolenza democratica del Pd nei confronti del suo storico esponente, ma bisogna chiedersi se il tanto ricercato “federatore” della sinistra, in vista delle prossime elezioni, sia stato individuato proprio nella persona di Paolo Gentiloni. C’è da considerare, però, che ormai da anni l’ex democratico non sembra più interessato a partecipare attivamente alla politica di partito. Col tempo è divenuto più una figura istituzionale, tra l’incarico della Presidenza del Consiglio mantenuto fino al 2018 e quello alla Commissione europea, ottenuto nel 2019. Un ritorno alla militanza sembra quindi lontano, insieme alla possibilità di una sua ipotetica presidenza della Commissione Ue.

Allo stesso tempo, però, Gentiloni non è intenzionato a ritirarsi dal suo lavoro, come ha prontamente confermato ai giornalisti: “Non andrò mai in pensione“. Quindi, le ipotesi di un ritorno agli incarichi internazionali non sembrano così lontani. In fin dei conti i rapporti con gli Usa sono forti, e la sua esperienza è tanta, per cui anche istituzioni come la Banca mondiale o il Fondo monetario internazionale potrebbero decidere di avvalersi delle sue capacità.

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