Regionali, nessun accordo e Salvini insiste sul terzo mandato

FdI non torna sui suoi passi e insiste sulla candidatura di Truzzu, mentre la Lega continua a volere il candidato uscente Solinas; FI non lascia la Basilicata e Salvini apre all'ipotesi del terzo mandato, per garantirsi il Veneto anche nel 2025

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Lo scontro nel centrodestra sulle prossime elezioni regionali continua senza sosta, con i tre partiti di maggioranza intenzionati a chiudere questa partita nel miglior modo possibile. Ieri, Matteo Salvini non sembrava voler compiere passi indietro o rinunciare a percentuali di territorio che avrebbero potuto mettere in pericolo il suo ruolo di segretario, oggi, invece, sembra pronto a cercare il compromesso.

Si fa strada la possibilità di una compensazione, che potrebbe convincere la Lega a lasciare la presa sulla Sardegna, in cui la candidatura di Truzzu di FdI sembra sempre più certa, con la possibilità però di aprire al terzo mandato. È stato proprio il Carroccio, infatti, a presentare la proposta di legge che permetterebbe ai governatori delle Regioni di rimanere in carica per tre mandati consecutivi, invece che due. Perché, però, la Lega si accontenterebbe in questo modo? Il motivo è semplice e si chiama Veneto, dove sta per scadere il secondo mandato consecutivo di Luca Zaia, baluardo del Carroccio in Nord Italia.

Regionali, lo scontro in Sardegna

Fratelli d’Italia è sempre più convinto della candidatura di Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari, nonostante le remore della Lega che, invece, vorrebbe riconfermare Christian Solinas che “ha sempre lavorato bene“. Nessuno dei due partiti sembra voler lasciare la presa, eppure un piccolo spiraglio inizia a farsi strada. Le elezioni si svolgeranno il prossimo 25 febbraio e le liste elettorali vanno presentate tra poco più di dieci giorni, per cui la decisione deve essere più che immediata.

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Paolo Truzzu e Christian Solinas

Dopo una lunga notte di sonno, ed un vertice Meloni-Tajani-Salvini dove però non si è parlato di Regionali, la Lega sembra aver perso un po’ della sua verve. Ora, inizia ad insinuarsi il dubbio che questa spasmodica corsa per la Sardegna non porti veramente i frutti sperati, in particolare a causa della possibilità di non ottenere i consensi, e quindi i voti, necessari. Di conseguenza la Lega ha iniziato a cercare nuovi obiettivi che potessero essere realmente utili. Il primo cambio di rotta sembrava diretto verso la Basilicata, dove però Antonio Tajani è apparso irremovibile sul candidato Bardi.

La Lega ha quindi iniziato a rivedere le sue carte, cercando di comprendere quali siano i rischi e le possibilità che la rottura con la coalizione potrebbe portare con sé. Non è da escludere, infatti, che la corsa alle Regionali inclini ancora di più il complesso rapporto tra i tre partiti di maggioranza. Salvini, però, continua a ripetere che “la coesione del centro destra va salvaguardata e protetta“. Quindi, è realmente utile rischiare di perdere la coalizione per il controllo della Sardegna? Questa è la domanda che il partito leghista ha cominciato a porsi, e la risposta sembra più che ovvia.

Regionali, l’ipotesi del terzo mandato

Quindi, il Carroccio, insieme al suo segretario, stava rischiando di annegare a causa delle sue stesse scelte. Ieri, però, c’è stata la svolta: la presentazione della proposta di legge sul terzo mandato, che potrebbe portare non poche soddisfazioni alla Lega in occasioni delle Regionali 2025. Il governatore del veneto Zaia potrebbe essere riconfermato, così da non permettere a FdI di accaparrarsi anche la Regione del Nord Italia.

Luca Zaia, governatore Veneto
Luca Zaia, governatore Veneto

I cittadini avranno la possibilità di scegliere liberamente da chi essere rappresentati, in linea con il sistema democratico che contraddistingue il nostro Paese“, conferma così il Carroccio, anche se non tutti gli altri esponenti di partito sono d’accordo. Tajani ha infatti espresso i suoi dubbi a riguardo: “Nelle più grandi democrazie come gli Usa c’è un limite di mandati“. Inoltre, i principali dirigenti di FdI hanno escluso che un provvedimento del genere possa essere approvato, almeno non prima delle elezioni Europee.

La possibilità di un terzo mandato, infatti, diventerebbe un autogol per il centrodestra che, con la sua approvazione, non farebbe altro che favorire il presidente dem della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, il quale sembra pronto a correre non solo per le Regionali, ma anche per le Europee. Inoltre, per quale motivo FdI dovrebbe precludersi la possibilità di accaparrarsi il Veneto, grazie all’uscita di scena di Zaia? In fin dei conti la Lega lo ha già capito: “Il premier vuole prendere tutto, senza limiti“.

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