Concorrenza, Mattarella bacchetta il governo: “Concessioni balneari in contrasto con normative Ue”

Il presidente Mattarella ha inviato una lettera a Meloni, La Russa e Fontana in cui esprime le sue remore sull'articolo 11 del ddl concorrenza, che contrasta con la diretta Bolkestein a causa delle proroghe sulle concessioni balneari e degli ambulanti

Redazione
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Il “disastro” delle concessioni balneari, come è stato definito dal M5S, colpisce ancora e stavolta il Presidente Mattarella è pronto a vestire i panni del maestro intransigente e a bacchettare il governo. “Le concessioni balneari non rispettano le normative Ue” ha tuonato in una lettera inviata a Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana in cui vengono portati alla luce, più di quanto non lo fossero già, i contrasti che il ddl concorrenza provoca con le direttive Ue.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

Mattarella ha spiegato come abbia firmato la legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022 solo perché rientrava “nei traguardi del Pnrr da conseguire entro il quarto trimestre del 2023″. Senza il via libera del Presidente della Repubblica la quinta rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza non avrebbe potuto essere erogata, allo stesso tempo però il Quirinale non può ignorare il contrasto che l’articolo 11 della legge sulla Concorrenza provoca con le direttive europee.

Ora, però, non ci sono scusanti e il governo non può più ignorare le direttive del Quirinale, così come quelle dell’Ue. Per ora la linea scelta dall’esecutivo è quella del silenzio, anche se la Lega ha preferito un approccio meno sicuro, facendo tuonare la sua indignazione: “Non ci arrendiamo a chi, nel nome dell’Europa, ha provato a svendere lavoratori e sacrifici di migliaia di italiani“.

La denuncia di Mattarella

La denuncia di Mattarella riguarda principalmente il sistema delle assegnazioni delle concessioni che si scontra con la direttiva Bolkenstein -che è auto applicativa e quindi prevale sulla legislazione dei singoli Stati- creando quindi un contrasto con le normative europee. Le concessioni in Italia, infatti, non vengono elargite tramite gare pubbliche ma, una volta concesse, sono riapprovate automaticamente alla scadenza, permettendo così ad intere genealogie famigliari di mantenere il proprio possesso su interi pezzi di litorale.

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Mattarella tuona sulle concessioni balneari

L’articolo 11 del ddl concorrenza protegge proprio questa consuetudine, tutta italiana, prevedendo una proroga automatica delle concessioni che per il Quirinale è “eccessiva e sproporzionata“. Dieci anni per il rinnovo automatico sono quindi troppi e Mattarella definisce tale decisione “un’incongruenza che favorisce i concessionari uscenti e di cui non sono chiare le ratio e gli impatti“.

Allo stesso modo il presidente della Repubblica definisce le concessioni per i commercianti ambulanti, rilasciate secondo gli stessi criteri di quelle balneari e che quindi allo stesso modo creano dei contrasti di non poco conto con le direttive Ue. In questo caso, però, già lo scorso 24 febbraio 2023 il Presidente Mattarella aveva provveduto a evidenziare tali contrasti con una lettera inviata sempre agli stessi destinatari.

Eppure, quasi un anno dopo, nessuna delle norme è stata modificate ed ora “il limite massimo del 31 dicembre per le concessioni per il commercio su aree pubbliche e per le concessioni del demanio marittimo è stato raggiunto e le concessioni cesseranno di produrre effetti, nonostante qualsiasi eventuale proroga legislativa“.

Il Quirinale, quindi, si aspetta un cambio di rotta da parte del governo che ora deve dimostrare le sue reali intenzioni nei confronti dell’Europa. Le risposte a bruciapelo dei governi della maggioranza, però, sembrano non lasciare troppi dubbi sui prossimi passi dell’esecutivo.

La rabbia della Lega e di Assobalneari

Se da un lato Meloni, La Russa e Fontana non si sono ancora espressi a seguito dell’invio della lettera del Quirinale, lo stesso non si può dire della Lega, che fin da subito ha dato adito alle sue rimostranze. “Siamo impegnati, anche in questi giorni, per garantire diritti e futuro alle migliaia di lavoratori e imprenditori del commercio ambulante e del settore balneare” ha dichiarato la Lega in una nota pubblicata subito dopo la notizia delle rimostranze del Quirinale.

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Fabrizio Licordari, presidente Assobalneari

Una reazione dura che dimostra la volontà del partito di proseguire con la linea della proroga, che permetterà a chi ha già ottenuto le concessioni di mantenerle ancora a lungo. Una presa di posizione che però stona con le richieste del Quirinale, che continua a ritenere tali concessioni un problema per il Paese, in particolare a causa della minaccia di infrazione da parte dell’Ue che pesa sull’Italia come una spada di Damocle.

Altrettanto aspre le reazioni di Assobalneari, il cui presidente, Fabrizio Licordari, ha attaccato la scelta del Quirinale ritenendola poco importante rispetto ad altri questioni politiche: “Sorprende davvero che il Quirinale, con tuti i problemi che attanagliano il Paese, non pochi, trovi il tempo per porre la sua attenzione sulla questione delle concessioni del commercio ambulante. Parole che però non sono condivise dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che invece si allinea con le richieste di Mattarella esprimendo nei suoi confronti “condivisione totale e gratitudine“.

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