Verdini Jr non risponde al giudice delle indagini preliminari

Tommaso Verdini si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip

Redazione
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Tommaso Verdini, figlio di Denis e anche lui agli arresti domiciliari, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip. Verdini Jr, per il quale si ipotizzano i reati di corruzione, traffico di influenze illecite e turbativa d’asta, attraverso il suo avvocato, ha recapitato una comunicazione al giudice sulla volontà di non rispondere. La scelta di Tommaso Verdini è collegabile al fatto che l’indagine, che è andata avanti per due anni, è così complessa che solo il giudice ha impiegato 150 giorni per scrivere l’ordinanza.

Quindi, la scelta di non rispondere è obbligata dalla necessità dell’avvocato di verificare i capi d’accusa. Di certo, come accade in Italia, il processo non si farà con gli imputati a piede libero, disconoscendo in qualche misura la presunzione di innocenza che è un caposaldo del nostro ordinamento giuridico. Presumibile che nei prossimi giorni il legale di Tommaso Verdini farà ricorso al tribunale del Riesame.

Dopo l’arresto di Tommaso Verdini, figlio di Denis, ex senatore di Forza Italia, iscritto anch’esso nel registro degli indagati in merito a delle commesse Anas in cui si ipotizza anche il reato di corruzione, l’opposizione ha chiesto al vicepremier Matteo Salvini, di riferire in Parlamento sulla vicenda. Il ministro e leader della Lega è legato sentimentalmente a Francesca Verdini, figlia di Denis e sorella di Tommaso.

Commesse Anas, Napoli (Az): “Opposizioni evitino gogna mediatica”

“Niente ha fatto danni tanto enormi quanto l’uso della giustizia nella lotta politica – ha affermato in una nota Osvaldo Napoli di Azione le opposizioni, e mi riferisco a quelle radicali, evitino di farsi tarantolare dalla vicenda che vede coinvolto Tommaso Verdini. La gogna mediatica alzata negli ultimi trent’anni ha avvelenato la vita politica e civile del nostro Paese. Quando era all’opposizione, era Giorgia Meloni che lasciava cadere la mannaia. Ora che è al governo, Pd e M5S ripagano con la stessa moneta, avanti così dal 1993. Lasciamo lavorare i magistrati, alla fine, quando si potranno tirare le somme e tutte le carte saranno sul tavolo, ciascuno potrà commentare. Sarebbe già questa un’importante riforma della giustizia e del costume civile”.

Gasparri (FI): “Pretestuoso chiedere un’informativa a Salvini”

La richiesta delle opposizioni a Salvini di un’informativa in Parlamento per le indagini sulle commesse Anas è pretestuosa. Tutti dicono che bisogna salvaguardare l’autonomia della magistratura, perché un’informativa in Parlamento? Salvini non è indagato, di cosa
deve rispondere? Non c’è l’oggetto del contendere
“. Lo riferisce il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri all’Ansa.

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“La richiesta a Salvini viene anche da Cafiero de Raho aggiunge – La faccio io una domanda a lui: quando faceva il magistrato aveva già la coscienza militante di un partito? Perché troverei disdicevole essere militante di partito e avere la toga sulle spalle”. Per Gasparri l’indagine non indebolisce Salvini e la Lega: “Non credo proprio”. Poi, su Denis Verdini: “Gli auguro di dimostrare la sua innocenza. Ma ricordo che con Forza Italia non ha che fare da tempo. Uscì e fondò un movimento, Ala, a sostegno di Renzi. Quindi, chi cita Forza Italia può farne a meno”.

De Raho (M5S): “Chiarezza su caso Verdini di cui parla la stampa”

Bisogna che il parlamento sappia in quale misura i fatti coinvolgano Anas, per quanti e quali appalti, quali misure adottate per prevenire la corruzione – ha dichiarato Federico Cafiero de Raho, deputato M5S alla Cameraquale coinvolgimento degli esponenti delle istituzioni e per questo chiediamo che il ministro venga urgentemente a riferire rispettando in pieno la presunzione di innocenza, ma pretendendo chiarezza sui fatti di cui la stampa parla”.

Serracchiani (Pd): “Governo smentisca ambiguità politica”

“Sono le 11 e ancora nessuno ha ritenuto giusto smentire gli articoli che mostrano la gravità dell’intervenire in Aula alla Camera. Oltre alla vicenda giudiziaria – ha affermato invece Debora Serracchiani del Pd c’è la necessità di dare trasparenza e chiarezza a rapporti e relazioni che non possono coinvolgere nessuno nel governo, né funzionari pubblici. Chiediamo che rispetto a questa vicenda politica ci sia un intervento dell’esecutivo che smentisca questa ambiguità politica, oltre che giudiziaria”.

Bonelli (Avs): “Problema di trasparenza”

“A noi non interessa la questione giudiziaria, ma quando si iniziano ad incontrare imprenditori a casa o nei ristoranti, per discutere questioni che attengono un dicastero – asserisce Angelo Bonelli di Avsil problema esiste e riguarda il comportamento rigoroso che dovrebbe un ministro o un sottosegretario dovrebbe avere. C’è un problema e riguarda la trasparenza che voi continuate a negare all’Italia.

Costa (Azione): “Non si interessa il Parlamento all’inizio di un’inchiesta”

“Non possiamo portare avanti lo schema delle informative a gettone, a gettone della stampa quotidiana. Afferma invece Enrico Costa di Azione. “Non si interessa il Parlamento all’inizio di un’inchiesta”.

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