Fontana e il sì al Giurì d’onore tra Conte e Meloni

La commissione dovrà esprimersi entro il 4 febbraio; il presidente ha auspicato che la Lega riesca ad ottenere un ruolo centrale in Europa, evitando di isolarsi nelle sue alleanze

Redazione
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Giuseppe Conte ha vinto: il giurì d’onore da lui richiesto contro le accuse di Giorgia Meloni sul Mes si farà. Lo ha annunciato il presidente della Camera Lorenzo Fontana dopo aver dichiarato di aver preso la decisione qualche giorno fa: “Si farà. Lo presiederà Giorgio Mulè ed auspico che si possa dirimere la questione“.

La notizia è stata rivelata solo ieri poiché Fontana avrebbe voluto attendere l’ufficialità della lettura in aula: “Il Parlamento è sempre sovrano, la maggioranza dei parlamentari ha deciso di esprimersi in questo modo, questa è la democrazia. C’era da fare un passaggio parlamentare. Non posso che accettare questo verdetto in base al principio democratico”.

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Il presidente della Camera Lorenzo Fontana

Ad annunciare la decisione a Montecitorio è stata la presidente di turno Anna Ascani, proprio nel giorno degli auguri natalizi di Fontana alla stampa parlamentare. Il presidente della Camera ha anche confessato ai giornalisti di non gradire i decreti legge: “Abbiamo sempre cercato di dialogare con il governo sulla possibilità di non ricorrere ai decreti legge, cosa che non ci piace particolarmente, avendo anche una buona prospettiva di tempistica. Cerchiamo di far sì che la tendenza del ricorso ai decreti legge non solo si fermi ma sia invertita“.

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Anna Ascani

Il leader del M5S ha invece commentato la decisione di Fontana positivamente: “Una scelta doverosa ed apprezzabile“. Ad affiancare Giorgio Mulè, nel Giurì d’onore anche Fabrizio Cecchetti della Lega, Filiberto Zaratti dei Verdi e sinistra, Alessandro Colucci di Noi moderati e Stefano Vaccari del Pd. Il Giurì dovrà esprimersi entro il prossimo 4 febbraio, data termine anche per ascoltare i due protagonisti della vicenda, Giuseppe Conte e Giorgia Meloni.

Le rivelazioni di Fontana durante la conferenza stampa

Durante la conferenza stampa di fine anno, il ministro Lorenzo Fontana ha anche avuto la possibilità di dire la sua su alcuni temi dell’agenda politica del governo. In particolare il Presidente della Camera ha deciso di spendere qualche parola sulla figura del generale Vannacci e sulla questione delle prossime elezioni europee.

Non sono d’accordo con le affermazioni del generale Vannacci“, ha confessato Fontana dopo aver dichiarato di non aver letto il libro “Il mondo al contrario” che ha destato grandi polemiche e risentimenti nei confronti del generale. “Sulle candidature, comunque, la valutazione spetta ai vertici della Lega“, conclude Fontana riferendosi alla possibile candidatura alle europee di Vannacci nelle liste della Lega.

Il mio auspicio è che la Lega possa essere parte del processo di cambiamento in Europa, parte di quei partiti pienamente inseriti nel contesto europeo e che possa partecipare alla decisione sull’elezione del presidente della Commissione. Mettere i voti in congelatore funziona poco, importante è mettersi in gioco”, ha dichiarato il Presidente della Camera, riferendosi alla possibilità che il suo partito si isoli nella corsa alle europee, anche a causa del veto posto dal Partito popolare europeo sugli alleati leghisti, primi tra tutti i partiti di Marine Le Pen e dei tedeschi di Afd.

Nessun veto sulla Lega“, ricorda però Fontana sottolineando come a Bruxelles nessuno tema il suo partito e come “Le vere alleanze si fanno dopo il voto, quando si vedrà quali partiti nazionali aderiranno a quali gruppi europei“. Fontana, quindi, prende in considerazione la possibilità di liberarsi di alleati scomodi o inutili a seguito dell’elezione, che rimane comunque l’obiettivo più importante.

Mes, la richiesta di Giuseppe Conte

La richiesta del Giurì d’onore era stata avanzata da Giuseppe Conte, leader pentastellato, lo scorso 18 dicembre a seguito delle accuse mosse da Meloni, dal suo punto di vista menzognere. Ha scelto di mentire al Parlamento e a tutti i cittadini -ha detto Conte riferendo al premier- sostenendo che il mio governo aveva dato il via libera al Mes nel gennaio 2021, senza mandato parlamentare e con il favore delle tenebre. Meloni ha mentito consapevole di mentire, era deputata quando il 9 dicembre 2020 in Parlamento abbiamo tenuto un ampio dibattito sul Mes, certificato anche dagli atti“.

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte

Il 18 dicembre Conte aveva confessato in Conferenza stampa di aver consegnato al presidente Fontana “una richiesta per istituire un Giurì d’onore“, passando quindi direttamente all’azione per cercare di sconfessare le accuse mosse al suo governo sul Mes. Prima di procedere con la consegna formale della richiesta a Fontana, Conte aveva risposto a Giorgia Meloni tramite un video pubblicato sui suoi profili social in cui definiva le parole del premier “un cumulo di menzogne” e annunciava la volontà di procedere davanti ad un Giurì d’onore.

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