Paillettes a Capodanno: un classico intramontabile e non un banale cliché

Prendere in analisi i trend, definire la tipologia di serata che si vivrà per festeggiare l'anno nuovo e spaziare con la definizione di paillettes, brillantini e lustrini, le prime mosse per reinventarsi rimanendo nel classico

Margherita Valigi
6 Min di lettura

Come ogni anno, si ripresenta l’appuntamento con le paillettes che conquistano la sera di Capodanno, che fanno “brillare nella notte” e che ricordano i fuochi d’artificio che cadono dal cielo come porporina… Però indossarle per l’ultima serata dell’anno potrebbe risultare un banale cliché e per questo è necessario pensare a soluzioni originali e abbinamenti anche insoliti che permettono di spiccare nel soggiorno degli amici o sulla pista.

Non solo paillettes a Capodanno

Paillettes e Grace Jones
Paillettes, Grace Jones e Capodanno

Non bisogna considerare solo i capi sbrilluccicosi, in tenedenza ci si può sbizzarrire con brillantini spray per capelli, corpo e per cospargere anche i capi più basic. Ovviamente gli accessori sono l’alleato principale, insieme a makeup perfettamente imperfetto metallizato. Collant di ogni tipologia, scarpe e borse; culotte come Grace Jones, accessori per capelli, gioielli e fashion bijoux; gel per capelli dai riflessi oro e argento.

Paillettes ma anche metalli come insegna Paco Rabanne da più di 60 anni. La cui maison proprio quest’anno ha lanciato la linea makeup che riveste il mood Rabanne sfruttando ogni tipologia e forma di dettaglio metallizzato, dai rossetti agli illuminanti fino agli spray fatati. Quindi, giocare con tutto ciò che possa far brillare e inevitabilmente lasciare il segno e la propria traccia di brillantini.

Capodanno Minimal ma curioso

Paillettes e Jane Birkin
Paillettes e Jane Birkin

Un look che potrebbe far rimanere nella propria confort zone, senza esagerare, rimanendo essenziali ma d’effetto. Trovare quel tocco di “je ne sais quoi”. Come fare? Non immediato raggiungerlo ma sicuramente fattibile, tutta questione di proporzioni e tessuti.

Si parte da capi jolly del priorio guardaroba. Un blazer over strutturato per dare carattere, sarebbe interessante pensarlo in velluto liscio brillante, possibilmente nero o verde intenso scuro. Una mini che possa rimanere della medesima lunghezza della giacca taglio sartoriale. Calze effetto metallizzato, un filo argento tra la filatura nera della composizione tessile del collant. Una t-shirt di cotone pesante dal collo abbastanza stretto, che cada rigida, dal nero al bianco, o panna. O perchè no anche una camicia in satin per contrastare la rigidezza del blazer.

Ai piedi? Slingback a punta, eleganti e di carattere. E da portare sotto braccio una mega pochette, o una borsa a spalla la cui tracolla o catena rimane penzolante e d’effetto. Senza dimenticare il magico spray glitterato.

La mini di paillettes alla Paco Rabanne

Pillettes e metallo in Paco Rabanne
Pillettes e metallo in Paco Rabanne

Vista e rivista. Copiata e riproposta in tutte le salse. Ma che non stanca mai per ogni chiave di lettura che si riesce a trovare. Considerandola in argento, la mini in paillettes si abbina perfettamente al bianco.

L’ideale sarebbe riuscire a trovare una tuta intera semitrasparente, candida come la neve e attillata da seconda pelle. Soluzione per rendere lo stesso effetto: cercare una maglia semitrasparente a maniche lunghe e dei collant abbinati. Dopodiché la mini dalle mega paillettes capricciose che danzano con i passi di ballo.

Come borsa si potrebbe azzardare una pochette animalier, preferibilemente zebrata, magari ricamata in perline. Capello naturale, smalto rosso e matita nera alla Kate Moss.

Regina del basic? Consiglio eccentrico

Jeans dalla tela pregiata indossato a vita bassa, del lavaggio che si preferisce, tronchetto in cavallino animalier, super sarebbe una Fendi Baguette nello stesso pellame e stampa da tenersi stretta a spalla, un top con scollo all’americana, schiena nuda e dal tessuto morbido e leggero per cadere liberamente sul corpo in filato lamé.

Ideale per cena e dopocena a casa di amici o parenti. Comodo e d’effetto. Importante però puntare sugli accessori come nota estrosa. Capelli raccolti in uno spettinato chignon pronto per essere sciolto da un momento all’altro.

Le paillettes allover

Un classico se si pensa alla disco anni ’70, le tute intere in sequin, in lurex o in tessuto spalmato, che sia opaca o specchiata, sempre una scelta idonea soprattutto se si vuole mettere in risalto la propria fisicità. Racconta festa e trasmette la voglia di festeggiare augurandosi le migliori fortune per l’anno che sta per iniziare.

Una tuta intera, dalla gamba morbida o attillata, o ancora a zampa. Che sia a maniche lunghe, senza maniche, con le spalle scoperte. Con scollo halter, a mezzo collo o con la schiena completamente scoperta. E’ anche un capo salvavita: un oezzo unico al quale è necessario pensare solamente agli accessori, o anche solamente alla scarpe, pensando di riporre cipria e gloss nel cappotto o ancor meglio nelle tasche della pelliccia.

La possibilità di sperimentare anche con stampe e fantasie, l’iportante che sia di paillettes più o meno grandi e perchè no magari con qualche piuma di struzzo qua e la. Insomma, all’insegna della libertà di espressione del proprio stato d’animo e del proprio carattere.

Bianca Jegger Studio 54
Bianca Jegger Studio 54

Dopo tutto, a Capodanno se non piacciono le paillettes si può sempre pensare di fare il proprio ingresso su un cavallo bianco come Bianca Jegger allo Studio 54 nel 1977. E se non si è convinti delle scarpe, magari poi si ballerà scalzi divertendosi alla Brigitte Bardot sui parquet dei salotti. Anzi, per facilitare il tutto, ci si potrebbe rivestire d’oro come Shirley Eaton in Goldfinger.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo