Meta fa pubblicità al gioco d’azzardo: arriva la mega multa da 6 milioni

Meta finisce nel mirino dell'Agcom: mega multa per quasi ben 6 milioni di euro per violazione del divieto di pubblicità del gioco d'azzardo

Redazione
4 Min di lettura

L’ennesima mega multa contro le piattaforme che veicolano messaggi che incitano al gioco d’azzardo. Questa volta, a finire nel mirino dell’Agcom, è Meta: multata per ben 5.850.000 milioni di euro per violazione del divieto di pubblicità del gioco d’azzardo, previsto dal decreto Dignità.

Il veicolo delle violazioni sono le piattaforme Facebook e Instagram dove sono transitati video, immagini, collegamenti ipertestuali sponsorizzati oppure account che hanno contenuti di comunicazione pubblicitaria di attività di gioco e scommessa con vincite in denaro.

il difforme agcom
Agcom

“Ci sono veri e propri canali, pagine o profili dove gli utenti sistematicamente si dedicano al gioco d’azzardo- avverte Massimiliano Capitanio, commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – o, peggio ancora, ci sono profili che portano delle sponsorizzazioni” . Dunque un utente che visita un sito internet di gioco d’azzardo viene profilato e
poi gli viene proposto un ‘prodotto’
.

Quello di Meta non è il primo caso

Solo 10 giorni fa l’Autorità ha infatti sanzionato Google, per i contenuti su YouTube, e Twitch, per la stessa violazione. Con multe per quasi 2 milioni di euro nel primo caso e poco meno di 1 milione a Twitch. Ma per il colosso di Zuckenberg non è neanche la prima volta: “Già con una delibera dello scorso gennaio avevamo rilevato che Meta offriva un servizio pubblicitario a pagamentospiega Capitanio – al fine di consentire ai propri utenti business di promuovere i propri prodotti e servizi. Tra l’altro, con questa delibera avevamo già irrogato una sanzione da 750 mila euro”.

il difforme gioco azzardo
gioco d’azzardo

La possibilità che Meta si rivolga al Tar per contestare la sanzione, è quotata a pochissimo, ma il Tribunale amministrativo già “in quell’occasione ha respinto la cautelare di Meta perché aveva rilevato come effettuasse una attività di controllo preventivo che si estrinseca nel rilascio di una ‘autorizzazione scritta’ alla pubblicazione della singola inserzione”.

Meta offriva un vero e proprio servizio pubblicitario

Tanto più ora che si tratta, in alcuni casi, di sponsorizzazioni vere e proprie. Sarebbero infatti 32 i contenuti “sponsorizzati”, ossia diffusi dietro pagamento su questi social. “Tutti atti a promuovere o pubblicizzare attraverso video e immagini – spiega Agcom – attività di gioco e scommesse online con vincite in denaro”. Nello specifico la società ha offerto un vero e proprio servizio pubblicitario e “tale circostanza mette Meta in condizione di conoscere l’illiceità del contenuto”.

Riguardo invece ai profili di account, 5 su Instagram e 13 su Facebook, “la Società è stata ritenuta responsabile solo per 5 account in quanto, a seguito della notifica dell’atto di contestazione, che segna il momento in cui la società ha avuto piena consapevolezza dei contenuti illeciti diffusi, ha provveduto a rimuoverne solo 11 dei 18 segnalati”.

“Ora ci aspettiamo che i social network facciano ancora di più per potenziare le funzionalità che aiutano l’utente – spiega il presidente Massimiliano Dona – a comprendere se un post è sponsorizzato, rimuovere quelli ingannevoli o vietati dalla legge, come quelli sul gioco
e sul fumo!”

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