Teatro della Cometa torna a lasciare la scia con Maria Grazia Chiuri

"Penso che il teatro sia qualcosa di molto importante perché è un forum per la creatività e un forum per il pubblico che si riunisce intorno ad esso"

Margherita Valigi
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La moda continua ad essere salvatrice di centri di cultura nelle città italiane. Questa volta Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa della Maison Dior, nelle vesti di mecenate nella Capitale ha investito nella ristrutturazione del Teatro della Cometa, chiuso per mancanza di finanziamenti e fondi post pandemia.

Un gioiellino dalla grande storia salvato da una figlia di Roma. Un piccolo spazio strutturato in una sola sala da 246 posti e definito da Antonio Munoz “Gioello d’arte alle pendici del Campidoglio“. Il Teatro è stato voluto da Anna Laetitia Pecci Blunt, moglie del marchese Blunt che nel 1938 acquistò il palazzetto ristrutturato dagli architetti Tommaso Buzzi e Virgilio Marchi. Per l’inaugurazione, datata 20 novembre 1958, erano stati programmati in scena “I capricci di Marianna”, due atti di Alfred de Musset, messinscena di Luciano Mondolfo, scene di Giulio Coltellacci, con Rino Romano, Monica Vitti, Antonio Pierfederici, Antonio Battistella, Franco Giacobini, Gianrico Tedeschi, Maria Luisa Zeri, Elena da Venezia, Mario Pucci, Pino Jacovelli.

Teatro della Cometa e Maria Grazia Chiuri

“Voglio ristrutturare questo piccolo teatro perché è una parte importante della storia di Roma, e spero che l’anno prossimo venga finito”, ha dichiarato la Chiuri a Wwd. La designer possiede acquistato vicino al Ghetto e di fronte la Basilica di Santa Maria in Aracoeli nella sua città natale. In un’intervista a Le Point la Chiuri ha affettuosamente descritto l’atmosfera che vive dal suo appartamento. Sente difatti dal suo salotto le prove del Teatro della Cometa, vedendo anche l’antico pastificio Pantanella, dove il Teatro dell’Opera conserva i costumi e le scenografie. Un dettaglio che fa comprendere a fondo il suo amore e e la sua affezione alla Città Eterna.

Il Teatro della Cometa è stato direttamente acquistato dalla direttrice creativa che spiega la sua volontà di “restituire qualcosa alla mia città, che amo davvero, oltre a trattarsi di un progetto creativo”. Una personale iniziativa di recupero e valorizzazione del piccolo teatro che è una parte importante della storia di Roma, e come afferma la Chiuri, si spera che l’anno prossimo possa essere pronto.

Teatro della Cometa e il desiderio di vivere

Purtroppo però bisogna fare i conti con la realtà anche quando i sogni sono nobili d’animo… Infatti, non ci si aspettava che la ristrutturazione potesse essere così intensa. Restaurare un teatro è qualcosa di molto complesso, soprattutto a Roma perché si va incontro a restrizioni particolarmente rigide per gli edifici.

La speranza è sempre l’ultima a morire e si spera che il sipario si possa aprire ed entrare in scena il prima possibile nel 2024.

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