Bari, osteopata ucciso da colpi di arma da fuoco: in manette il padre di una paziente

L'uomo avrebbe deciso di uccidere il fisioterapista perché secondo lui colpevole di aver provocato una disabilità alla figlia, attuando una manovra errata

Redazione
5 Min di lettura

A circa 5 mesi di distanza dall’omicidio dell’osteopata 63enne di Bari che, lo scorso dicembre fu freddato da una serie di colpi di arma da fuoco, oggi la polizia ha fermato e portato in carcere un sospetto a Canosa di Puglia. Una svolta che potrebbe porre la parola fine sul fascicolo di Mauro di Giacomo, 63 anni, che lo scorso 18 dicembre è stato ucciso a seguito di una furiosa lite. Dopo gli spari letali, l’assassino si sarebbe velocemente dileguato e avrebbe fatto perdere le sue tracce.

All’arrivo dei soccorsi, allertati da un vicino di casa dell’osteopata, l’uomo era già deceduto e i soccorritori del 118 non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Da quel giorno, le indagini per trovare l’assassino non si sono mai fermate, ed ora resta da capire chi sia e quali siano le motivazioni dell’assassino. Esclusa sin da subito la pista dell’organizzazione mafiosa.

In arresto il padre di una paziente della vittima

Nella conferenza stampa tenuta questa mattina, la polizia di Bari ha spiegato che l’arresto ha riguardato un 59enne di Canosa di Puglia, accusato di essere l’autore dell’omicidio del fisioterapista. Risalire alla sua identità non sarebbe stato semplice perché i testimoni dell’omicidio, che avrebbero raccontato di un’aggressione furiosa e brutale, non sarebbero riusciti a vedere il volto dell’assassino.

Grazie alle telecamere di videosorveglianza che avrebbero ripreso un’automobile sospetta ad un incrocio poco lontano, è stato possibile risalire a Salvatore Vassalli, operaio edile incensurato e padre di una giovane donna che nel 2020 intentò una causa civile contro l’osteopata. Quest’ultimo venne accusato di averle causato l’anno prima una disabilità ad un braccio pari al 3%.

L’uomo, scontento della giustizia italiana, avrebbe deciso di risolvere da sé la situazione, uccidendo l’osteopata. La sera dell’omicidio, quindi, lo avrebbe atteso fuori dalla sua abitazione per poi affrontarlo verbalmente. Successivamente gli avrebbe scaricato contro tutti i proiettili di una pistola che non è ancora stata trovata e avrebbe usato il calcio di quest’ultima per colpirlo ripetutamente alla testa.

Bari, la lite furiosa e poi gli spari

La vittima si chiamava Mauro Di Giacomo, un osteopata di 63 anni. A soccorrerlo è stato un residente che ha sentito le urla e gli spari durante la lite. Quando è arrivato sul luogo dell’omicidio la vittima era già senza vita e l’uomo che ha sparato era scomparso.

Secondo la ricostruzione dei fatti, il 63enne era tornato a casa. Dopo aver parcheggiato la sua auto era sceso nel piazzale antistante la scuola elementare Tauro con alcune buste della spesa. E’ proprio qui che sarebbe partita la lite, che si è conclusa con una sparatoria. L’assassino lo ha ucciso con 6 colpi di pistola.

Molto probabilmente l’autore del crimine è fuggito a bordo della sua auto. Gli agenti, esaminando i filmati, non hanno trovato immagini incriminanti e, anche ascoltando i testimoni sul luogo, non è emerso nulla. I residenti, hanno confessato agli agenti di aver sentito gli spari ed essere rimasti sbigottiti dall’accaduto visto che quel quartiere è considerato uno dei più tranquilli del capoluogo pugliese.

Bari, chi era la vittima

La vittima era una persona amata e benvenuta nel suo quartiere. Il 63enne, che lavorava come osteopata al Policlinico di Bari e in uno studio privato nel quartiere San Pasquale, lascia la moglie e due figli. Un amico di famiglia che lo conosceva molto bene lo ricorda come “una persona serena, allegra e spensierata, che amava viaggiare e per cui lavoro e famiglia erano tutto“.

Sono rimasto sul luogo dell’omicidio fino a tarda notte, non potevo crederci. Lo conosco da anni e non l’ho mai visto incupito, né preoccupato per qualcosa. Non mi spiego chi possa essere stato“, ha aggiunto il suo caro amico visibilmente in stato di schock.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo