Oggi quarta e ultima giornata di Atreju, la manifestazione di Fratelli d’Italia che raccoglie e ospita gli esponenti dei partiti di destra italiani e non solo. Il successo Giorgia Meloni ieri durante il vertice con Sunak e Rama, sembrerebbe aver avviato i presupposti per una conclusione più che degna.
Quattro giorni di incontri, dibattiti e ovazioni che hanno permesso di mostrare i successi del governo Meloni, così come i suoi nuovi obiettivi. Un’influenza nella zona dei Balcani, alleati anche al di fuori dell’Unione Europa, regolamentazione di flussi migratori e soprattutto la costruzione di nuovi hotspot per i migranti anche al di fuori del territorio albanese. Programmi di tutto rispetto che però per ora restano tali, nonostante gli ospiti entusiasti che hanno partecipato alla kermesse.
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Atreju, gli ospiti dell’ultima giornata
A chiudere la festa della destra italiana, ormai non più solo giovanile, sono il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e per ultima il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
C’è però anche un quinto ospite d’onore, che dovrebbe offrire una degna conclusione alla manifestazione. Per oggi è infatti previsto l’intervento di Santiago Abascal, leader del partito di estrema destra spagnolo Vox, che negli scorsi giorno è stato investito dalle polemiche a seguito delle sue dichiarazioni sul premier spagnolo Pedro Sanchez. “Ci sarà un momento in cui il popolo vorrà appenderlo per i piedi“, questa la frase che ha scatenato l’ondata di odio nei confronti del leader di estrema destra.
Il Partito democratico ha accusato Fratelli d’Italia di aver invitato un “franchista“ alla loro riunione ed ha cercato di opporsi alla sua presenza anche se senza alcun successo. “Loro sono così intolleranti che vogliono anche decidere a chi togliere la parola alla nostra festa” ha replicato Giovanni Donzelli, responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, al Messaggero. Quindi, Abascal ci sarà ed avrà anche l’opportunità di salire sul palco e dire la sua.
Meloni contro Schlein e Ferragni
Durante il discorso finale prima della chiusura della kermesse delle destre, Giorgia Meloni si è lanciata in un’accorata invettiva contro gli influencer, che guadagnano mostrando prodotti invece di produrli. Una stoccata chiaramente riferita alla vicenda penale che in questi giorni ha colpito Chiara Ferragni, sulla cui collaborazione con Balocco è stato aperto un fascicolo dall’Antitrust, anche se il nome dell’imprenditrice digitale non è mai stato pronunciato.
“Il vero modello da seguire non sono gli influencer che fanno soldi a palate indossando degli abiti o mostrando delle borse o addirittura promuovendo carissimi panettoni con i quali si fa credere che si farà beneficenza ma il cui prezzo serve solo a pagare cachet milionari. Il vero modello da seguire è il modello di chi quella eccellenza italiana la inventa, la disegna, la produce, e tiene testa a tutti nel mercato globale solo perché noi siamo più bravi, lo sappiamo fare meglio“, ha tuonato così il premier Meloni sul palco di Atreju mentre gli applausi erano così forti da impedire di capire bene le sue parole.
“Ai giovani bisogna spiegare che crearli quei prodotti è decisamente più straordinario che limitarsi a mostrarli“, conclude il premier mentre il pubblico ha continuato a mostrare con applausi e urla la sua approvazione.
Non si arrestano, inoltre, le scintille tra la presidente del Consiglio e la segretaria del Pd Elly Schlein. Nelle scorse ore la leader dem ha fatto sapere di essere stata invitata sul palco di Atreju, ma di aver detto no: “Con i nostalgici del franchismo e del fascismo io il palco non lo divido”. In diretta da quello stesso palco la premier ha replicato: “Cara Elly, puoi anche decidere di non partecipare ma non c’è bisogno di insultare chi ha deciso di partecipare, solo perché hanno dimostrato di avere coraggio che a voi evidentemente difetta”. “Cara Giorgia – ha controreplicato la segretaria dem – non continuate a insultare gli italiani”.
Abascal: “tutte le speranze di un cambiamento di rotta in Europa puntano su Roma“
Abascal è salito sul palco di Atreju ed ha esordito con un sentito ringraziamento a Giorgia Meloni: “Grazie a Giorgia in modo particolare per il suo esempio, il suo lavoro e soprattutto per la sua amicizia in momenti così difficili per la Spagna. Noi non lo dimenticheremo mai“.
Ha poi proseguito parlando delle accuse che lo riguardano in relazione al premier spagnolo Sanchez: “La sinistra mentirà sempre sulle nostre intenzioni e occulterà nostre verità. Io non auguro a nessuno di essere ‘appeso per i piedi’. Ciò mi ripugna e mi ha sempre ripugnato ogni volta che è successo nella storia. Queste cose piacciono ad altri, a chi non rispetta la vita umana come noi, dal concepimento fino al termine“.
Una sorta di passo indietro che però ha preceduto di qualche secondo l’augurio per un processo giusto nei confronti del premier: “Il mio desiderio è che Sanchez ottenga un giudizio giusto per tradimento e corruzione, e che sia giudicato da giudici e pm indipendenti. Le relazioni tra Paesi vanno sempre salvaguardate indipendentemente rispetto a chi sta governando, anche se sono idee molto differenti“.
Il suo discorso si è concluso poi con parole di conforto e soprattutto di ammirazione per il governo Meloni, anche in vista delle elezioni europee del 2024. “Oggi tutte le vie europee portano a Roma, tutte le speranze di un cambiamento di rotta in Europa puntano su Roma, per tornare alle idee forti della necessità di radici profonde, di famiglie protette e delle patrie difese e rispettate, retaggio sacro ricevuto dai nostri genitori e che dobbiamo ai nostri figli. Radici, famiglia e patria, questo è quello di cui abbiamo bisogno insieme alla libertà, valori che sono minacciati da coloro che odiano la nostra civiltà“.
Atreju, quarta giornata: Raffaele Fitto apre l’ultimo giorno della kermesse
Ad inaugurare l’ultimo giorno della festa delle destre è stato il il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, che ha immediatamente sottolineato l’importanza internazionale di questo ritrovo. “La presenza di ospiti internazionali ad Atreju dimostra la centralità a livello internazionale di Giorgia Meloni non solo sui rapporti, che è molto solida, ma anche la centralità sul fronte dei temi affrontati. Ad esempio, il tema dell’immigrazione è diventato centrale, non solo nel dibattito ma anche nelle soluzioni, se è vero che per la prima volta si è affrontata la cosiddetta dimensione esterna, cioè del Mediterraneo, con scelte messe in campo per dare risposte organiche a livello europeo“.
Molti altri i temi affrontati nel suo intervento, dalla Legge di Bilancio fino alla questione del patto con l’Albania. In entrambi i casi però, Fitto si è dimostrato fiducioso. La situazione in Albania non è grave, si stanno cercando soluzioni che permettano di rispettare le tempistiche preventivate, mentre la Legge di bilancio rispetterà i tempi grazie all’agenda concreta che ne permetterà la realizzazione.
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