Con l’avvicinarsi del quarto anniversario dell’inizio della pandemia di Covid-19 arriva una novità interessante relativa ai farmaci utili a contrastarla. Fin dalle prime fuoriuscite di notizie sul virus, in tutto il mondo si sono susseguiti notevoli sforzi per mettere a punto e autorizzare vaccini capaci di contrastare il coronavirus. La maggior parte di essi viene ancora somministrata mediante iniezioni intramuscolari che vanno a stimolare la produzione degli anticorpi IgG, i quali marcano specifici antigeni presenti sul virus, facilitando la rimozione da parte del sistema immunitario.
Nonostante l’efficacia nel prevenire le forme gravi della malattia, tali vaccini mostrano però limiti nella prevenzione dell’infezione, in quanto hanno bisogno di innescare una risposta immunitaria nei tessuti mucosi di polmoni e vie respiratorie. Inoltre, sono generalmente in forma liquida e pertanto richiedono condizioni di conservazione a bassa temperatura, aumentando di conseguenza i costi di distribuzione.
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Al fine di eliminare i punti deboli dei vaccini precedenti, il gruppo di ricerca dell’Accademia Cinese delle Scienze, capitanato dalla dottoressa Guanghui Ma, sta sviluppando un vaccino per il Covid-19 inalabile, sotto forma di aerosol a polvere secca. Questo nuovo vaccino comprende una proteina batterica non dannosa chiamata CTB, opportunamente modificata per esporre l’antigene del dominio di legame del recettore del SARS-CoV-2.
I vantaggi del nuovo vaccino anti-Covid
La somministrazione del vaccino tramite aerosol consente di raggiungere direttamente i tessuti mucosi dei polmoni e delle vie respiratorie, che sono i principali siti di ingresso del virus. Le microcapsule che compongono il nuovo farmaco risultano essere abbastanza ridotte da penetrare e posarsi in profondità nei tessuti dei polmoni, andando in questo modo a contribuire alla stimolazione di una risposta immunitaria più efficace nelle aree maggiormente coinvolte dai sintomi dell’infezione da SARS-CoV-2.
Inoltre, è stato osservato che la polvere si è mantenuta stabile a temperatura ambiente per un mese di conservazione, riducendo in questo modo i costi di stoccaggio e trasporto dei vaccini in forma liquida. Ciò naturalmente permetterebbe di rendere il vaccino più accessibile, specialmente in aree con infrastrutture sanitarie meno sviluppate, inadatte a mantenere stabile la temperatura dei vaccini tradizionali.
Lo stesso team di ricercatori avrebbe anche concepito una variante mosaico dello stesso vaccino, contenente sia ceppi più vecchi che la variante Omicron più recente, allo scopo di verificarne l’efficacia contro diverse mutazioni. La progettazione di tale variante, potrebbe rivelarsi una risposta intelligente all’evoluzione del virus nel corso del tempo, in quanto la copertura di diversi ceppi consentirebbe di affrontare la mutabilità genetica del virus e mantenere l’efficacia del vaccino nel lungo termine.
Secondo gli autori dello studio, qualora ne venisse confermata l’efficacia, questo nuovo vaccino potrebbe avere implicazioni pratiche rilevanti nella gestione della pandemia di COVID-19. Infatti, la somministrazione attraverso aerosol potrebbe semplificare il processo di vaccinazione, migliorando la copertura vaccinale e facilitando l’accesso a gruppi di popolazione più ampi. Inoltre, in futuro lo stesso metodo di somministrazione potrebbe diventare uno strumento efficace anche nella lotta contro altri tipi di patologie respiratorie.
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