Una targa in marmo realizzata artigianalmente in Via Margutta. Un’incisione riportante “Pucci a Roma 04.04.2024” annunciatrice di una sfilata che si terrà nella Capitale. Una direzione creativa italo-francese. Ebbene sì, Camille Miceli ha deciso di far rivestire Roma di stampa Vivara per il prossimo aprile. Dopo il fashion show di Firenze lo scorso maggio, la designer ha scelto l’atmosfera plurimillenaria della Città Eterna per riaffermare l’italianità della Maison Pucci.
Pucci – Miceli, un amore viscerale
Nel 2021, il colosso del lusso francese LVMH, ha acquisito la totalità della griffe Emilio Pucci, di cui deteneva il 67% dal 2000, ed ha confermato a settembre la nomina di Camille Miceli a Direttrice Artistica della Maison fiorentina. Camille Miceli è stata la prescelta per ricoprire un ruolo rimasto vacante dal 2017. “Camille sarà in grado di scrivere una nuova pagina della storia di questa Maison dal patrimonio unico“, ha dichiarato Sidney Toledano, Presidente e Direttore generale di LVMH Fashion Group, nonché membro del Comitato Esecutivo del medesimo gruppo. “Sono certo che la sua energia, il suo talento e la lunga esperienza acquisita nelle migliori Maison del Gruppo saranno risorse determinanti nella riuscita del nuovo progetto globale del marchio”.
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Miceli ha da subito ricambiato con entusiasmo l’invito “ringrazio Sidney Toledano per la sua fiducia. Sono molto contenta di diventare Direttrice Artistica della Maison Pucci, un marchio che da più di 70 anni celebra la gioia e l’arte di vivere italiane. È un onore per me contribuire alla magnifica storia di questa Maison italiana”. Una donna che nell’anno quasi conclusosi è rientrata nella classifica stilata da BoF delle personalità più influenti del fashion system 2023.
Pucci raccontato attraverso “Very Vivara“
“Very Vivara” il nome dell’emozionante collezione dedicata ad uno dei motivi più amati del brand, una delle stampe più iconiche del brand. Vivara è stata disegnata nel 1965 da Emilio Pucci e continua oggi ad essere un simbolo intramontabile di stile audace e colori vibranti. Camille Miceli ha voluto reinventare questa iconica stampa, iper moderna già a metà secolo scorso, portandola nel presente con sfumature contemporanee.
Il disegno ondulato è stato anche uno dei preferiti del suo ideatore, ispirato dalla forma a mezzaluna di un’isola nei pressi di Capri. Vivara è stato anche il nome della prima fragranza lanciata dal designer del jet-set del 1966. Queste coloratissime e grafiche fantasie sono divenute rapidamente la firma della Maison nonché sinonimo di un elegante, sofisticato, glamour lifestyle.
Il binomio Pucci – Miceli
Per la sua prima sfilata da direttore creativo del marchio, all’inizio del 2023, Miceli aveva invece scelto la “Culla del Rinascimento”, intendendo esprimere da subito il focus sull’heritage della casa di moda, “rappresenta la nascita del marchio, che è un aspetto a cui sono molto legata. È come se fosse il Partenone del DNA di Pucci per cui è stato naturale, per me, scegliere di ripartire proprio da lì”.
Camille contribuisce con la sua visione innovativa, offrendo uno sguardo fresco, dinamico e affascinante, cercando di far sentire la presenza del suo gusto ma senza diventarne protagonista, “non ci sono regole in Pucci, esprime un’estrema libertà, un concetto di moda privo di barriere”. Traslitterare il lifestyle “favolosamente spensierato” e lo spirito di Pucci, è stato per Miceli come esprimere nel migliore dei modi sensazioni che provava fin da quando era piccola vedendo sua nonna vestirsi del brand fiorentino.
Emilio Pucci e la Maison
La Maison è stata fondata nel 1949 dall’aristocratico fiorentino Emilio Pucci. Una storia di stampe caleidoscopiche, tessuti fluidi e infinita creatività. Il Barone che ha fatto della sua passione per lo sport una nuova tipologia di guardaroba mentre Christian Dior era osannato per la sua elegante e composta collezione “Corolle“. Emilio Pucci definì la categoria dello sportswear, utilizzando tessuti e materiali in modo completamente stravolgente, come ad esempio i capi in spugna.
Un uomo dall’animo divertente, che amava divertirsi e divertire. Considerato uno dei pionieri della moda italiana in un modo tutto suo, un linguaggio differente. Un aristocratico che dopo disavventure durante la Seconda Guerra Mondiale, ha iniziato a disegnare abbigliamento da sci in jersey nel 1947 e che solo dopo due anni ha fondato la sua Maison.
Miceli e l’amore per Pucci
“Mi piace la sua fantasia. Mi piace il suo modo di vivere, sembra che si sia divertito molto e, nella mia vita, il divertimento è più importante di qualsiasi altra cosa” dice Camille. Una donna a tutto tondo che gravita tra arte, profonda cultura moda, antiquariato e design.
“Ho avuto la fortuna di lavorare per grandi brand del lusso come Chanel e Louis Vuitton, e quando ho lavorato per queste case mi sono plasmata sull’identità del brand” ha espresso su se stessa e la sua carriera la designer durante un talk all’Istituto Marangoni, continuando “la maison è la star e io sono qui per servire la maison e per portare sul podio il suo DNA e farlo brillare. C’è una parte della mia personalità che ci entra dentro ma cerco sempre di mettermi un passo indietro”.
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