Meloni e Macron, vertice notturno tra vino e risate: “È andata bene, ottima discussione”

In vista del Consiglio Europeo, Macron e Meloni hanno partecipato ad un incontro informale. Si ipotizza che i due abbiano discusso sui temi di lavoro che dovranno affrontare nei prossimi giorni

Redazione
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Era scattata da poco la mezzanotte quando in una delle salette del bar dell’hotel Amigò, a Bruxelles, si sono seduti allo stesso tavolo Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron. Un sorta di “vertice” informale che ha visto il nostro premier e il presidente francese condividere un tagliere di affettati e alcuni bicchieri di vino, in uno degli hotel storici della capitale del Belgio.

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Emmanuel Macron e Giorgia Meloni

Dopo circa un’ora è arrivato anche un terzo ospite a presenziare alla serata, Olaf Sholtz, cancelliere tedesco, che dopo essere stato in compagnia del suo entourage ha deciso di raggiungere i due colleghi per un saluto. Le conversazioni sono quindi riprese e il vino ha continuato a scorrere. Ogni tanto Meloni si è lasciata andare ad una risata e l’ambiente è divenuto sempre più amichevole, lasciando pensare che non si stesse parlando solo di politica. Alla fine dei conti, è stato un incontro notturno e tra un bicchiere e l’altro è plausibile che si sia scherzato e si parlato anche di qualcosa che non riguardasse direttamente la politica.

Alla fine del “vertice informalenessun comunicato stampa, visto il carattere della riunione. Nonostante ciò il presidente Macron si è lasciato andare ad un breve commento: “E’ andata bene, molto bene. E’ stata un’ottima discussione“.

Il vertice informale tra Meloni e Macron

L’incontro notturno tra i due leader è avvenuto grazie al fatto che entrambi stessero alloggiando nello stesso hotel di Bruxelles, in vista del Consiglio Europeo. Una coincidenza che però ha permesso a Giorgia Meloni di ottenere la possibilità di trattare con Macron prima del Consiglio d’Europa e forse di discutere in anticipo di alcuni spinosi temi che si presenteranno formalmente in questi giorni.

La piacevole serata ha avuto luogo a seguito del vertice Ue-Balcani Occidentali e si può immaginare che i temi discussi nelle due ore di piacevole conversazione siano gli stessi che i leader europei si troveranno plausibilmente sul tavolo in questi giorni. Le risate, proseguite anche dopo l’arrivo di Olaf Scholtz, presupporrebbero la possibilità che i due abbiano raggiunto un compromesso, mediato dal vino e dal buon cibo. Tutte ipotesi, visto che nessuna comunicazione ufficiale è finora trapelata.

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Olaf Scholz

I risultati di questo bilaterale informale, quindi, si scopriranno solo tra oggi e domani, quando verranno formalmente affrontati i tempi principali del Consiglio Europeo. Si ipotizza in particolare la possibilità di trattare sul veto di Orban all’entrata di Kiev nell’Unione Europea.

Il veto all’entrata di Kiev nell’Ue, possibile tema del Consiglio Ue

Tra le ipotesi dei temi trattati nell’incontro notturno, c’è la questione del Patto di Stabilità. L’Italia vuole evitare che quest’ultimo si trasformi in un compromesso troppo punitivo nei confronti dei Paesi ad elevato debito e, insieme alla Francia, si trova sul fronte opposto della Germania, che chiede più risorse su migrazione, innovazione industriale e soprattutto per il supporto all’Ucraina.

In secondo luogo c’è l’ipotesi Kiev, probabilmente il focus dell’incontro tra Meloni e Macron secondo le ipotesi, proprio per il summit Ue avvenuto poche ore prima in cui si è preannunciato il veto dell’Ungheria per l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea.

Proprio per evitare lo scontro in sede di Consiglio, è stato fissato un incontro tra il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, la presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron e Viktor Orban. A causa di tale incontro, iniziato alle 10 di oggi, il Consiglio Ue ha dovuto rimandare di alcune ore il suo inizio.

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Viktor Orban

L’allargamento non è una questione teorica, è un processo basato sul merito, giuridicamente dettagliato, che ha delle pre-condizioni, ce ne sono sette per l’Ucraina e anche nella valutazione della Commissione europea tre su sette non sono state raggiunte, per cui non c’è motivo per negoziarla“, ha sottolineato il primo ministro ungherese Viktor Orban, per giustificare il veto del suo Paese.

Anche l’Italia sta valutando un incontro con Orban. Ci sarebbero delle fonti di Palazzo Chigi che lo confermano, spiegando che si sta lavorando su un bilaterale tra Meloni e primo ministro dell’Ungheria a margine del Consiglio Europeo.

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