A Torino un allenatore di una squadra di calcio è indagato per violenza sessuale perpetrata ai danni di un 13enne. La giovane vittima avrebbe confessato tutto al papà che si è rivolto immediatamente ai responsabili del settore giovanile. La segnalazione alla Lega dilettanti della Figc del Piemonte ha fatto scattare l’allontanamento del mister a scopo cautelativo. Da luglio non allena più. Il caso è ancora tutto da approfondire.
Torino, le indagini
Il 13enne, dopo l’allenamento al Summer camp, organizzato dall’associazione sportiva dilettantistica nella quale gioca a calcio a Torino, ha raccontato al padre di aver ricevuto delle attenzioni indesiderate da parte dell’allenatore della squadra dei Pulcini, un uomo di 30 anni.
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Secondo la testimonianza della giovane presunta vittima, il mister l’avrebbe toccato sopra i vestiti, in modo non appropriato, nella zona genitale. Secondo gli investigatori è un gesto che se fatto tra adulti potrebbe anche essere ricondotto ad uno scherzo ma, in questo caso, il giovane ragazzo si è sentito violato ed è per questo che sono scattati gli approfondimenti sul caso.
La Figc, riporta Repubblica, fa riferimento alla procura di Ivrea e attualmente il caso è sulla scrivania del pm Ludovico Bosso che ha indagato l’allenatore dei pulcini per abusi sessuali nei confronti del ragazzo 13enne.
Torino, le testimonianze e il sequestro del pc dell’allenatore
Nei giorni scorsi, per far luce sulla vicenda, la procura ha sentito le testimonianze di tre compagni che fanno parte della squadra di calcio in questione. I ragazzi potrebbero rivelare dei dettagli chiave e potrebbero chiarire o confermare il comportamento ambiguo del mister nei confronti della presunta vittima. Dai racconti degli adolescenti si proverà a chiarire la vicenda che, se confermata, presupporrebbe un’ipotesi di reato grave.
Inoltre, il pm coordinato dalla procuratrice capo di Ivrea Gabriella Viglione, ha disposto il sequestro dei dispositivi elettronici del mister per controllare se, all’interno di pc e smartphone, ci siano delle immagini di natura pedopornografiche o se tra il 30enne e altri ex calciatori ci sia mai stato uno scambio di messaggi “equivoci”. Il mister ha consegnato ai carabinieri, di sua spontanea volontà, tutti i dispositivi elettronici richiesti e un perito nominato dalla procura dovrà eseguire la copia forense per cercare degli indizi o prove che possano far luce sul caso.
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