Scala, lite tra Sala e La Russa: tutti vogliono sedere vicino a Segre e lei li accontenta

Partono le proteste social da parte di dem e opposizioni per la "schedatura" del giornalista che ha urlato dal loggione. Sala ironico: "Ora che gli fate? Chiedo per un amico"

Redazione
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Lo spettacolo della Prima del Don Carlo alla scala di Giuseppe Verdi nella giornata di ieri si è trasformato in un gioco delle sedie assai complesso da risolvere. La situazione ha sfiorato il limite dell’imbarazzante per gli organizzatori della serata, che hanno rischiato di vedere la platea d’onore vuota.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

Quest’anno, in assenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del premier Giorgia Meloni, gli equilibri di potere e di gender sono stati messi in pericolo, fino a rasentare una quasi disfatta istituzionale. Il clima era simile a quello scolastico, dove ogni compagno vuole sedere accanto all’amichetto più popolare della classe. Ma qui non si parlava di beghe da quinta elementare ma di un evento istituzionale molto importante, dove tutto e tutti dovevano andare d’accordo, farsi vedere uniti senza liti o divisioni.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

A salvare la serata, sia dal punto di vista delle presenze istituzionali femminili, sia dal punto di vista diplomatico, è stata la senatrice Liliana Segre che è riuscita a trovare una quadra sui posti a sedere. In un primo momento, la senatrice a vita aveva deciso di sedere in platea ma poi, viste le liti per i posti si è ravveduta e si siederà al posto d’onore, poltrona che sarebbe spettata al presidente del Senato Ignazio La Russa, accontentando tutti le istituzioni politiche di ogni ordine che avevano espresso il piacere di sedersi accanto a lei.  

La lite per i posti alla Scala

Giuseppe Sala, sindaco di Milano
Giuseppe Sala, sindaco di Milano

Tutto sarebbe partito dall’annuncio di Sala, disposto a raggiungere, in un primo momento, la senatrice Segre in platea, anche a costo di abbandonare la tradizione e il posto d’onore per farle compagnia in sala. “Il palco reale non resterà vuoto. Stiamo discutendo e troveremo una soluzione. Avevo solo detto che per me era importante che la senatrice Segre sedesse accanto a me. A mio parare è importante che in occasione della Prima si dia anche un messaggio politico. Soprattutto in un momento difficile come questo con quello che sta succedendo in Medio Oriente” si legge su la Repubblica a proposito delle dichiarazioni del primo cittadino di Milano.

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa

Le sue parole, però, hanno preso in contropiede La Russa, che ha rischiato per un pelo l’isolamento politico: “Anche io sarei felice e orgoglioso – spiega a Repubblica – se la senatrice Segre fosse presente nel palco d’onore della Scala, anche per ribadire la nostra solidarietà e la speranza di pace in merito alla vicende mediorientali”. Poi, corregge il tiro e ritratta: “Se la senatrice Segre si siederà in platea, mi siederò anche io accanto a lei” facendo sapere che sarebbe disposto a tutto per essere a fianco della senatrice dall’altra parte rispetto a Sala.

Il comunicato che imbarazza La Russa: “Ci rifiutiamo di salutare chi fa fatica a condannare il fascismo”

La Russa, oltre la questione dei posti a sedere, nella mattinata di ieri ha ricevuto una doppia dose di imbarazzo, a causa del comunicato molto duro del sindacato Sic-Cgil e la sezione Anpi del teatro in cui hanno annunciato di non partecipare al saluto fra alte cariche istituzionali e lavoratori della Scala che da tradizione si svolge durante l’intervallo.

Suoneremo l’inno nazionale, anche se normalmente andrebbe suonato solo se in sala c’è il capo dello Stato, ma ci rifiutiamo di salutare chi fa fatica a condannare il fascismo nella sua interezza – spiega sulla Stampa Francesco Lattuada, violista, presidente Anpi del teatro e delegato Cgil degli orchestrali -. Piuttosto, se il cerimoniale lo consentirà, stringeremo volentieri la mano alla senatrice Segre”. La Russa non ha replicato ma anche senza fare nomi e cognomi il comunicato era palesemente rivolto a lui.

La formazione raggiunta: e pace fù

Intorno alle 17:30 di ieri, finalmente, la soluzione è stata trovata e la senatrice Segre prenderà il posto d’onore di La Russa: la prima fila del Palco reale dovrebbe essere composta, da sinistra a destra, da Chiara Bazoli, il sindaco Sala, Liliana Segre, la figlia Federica Belli Paci, il presidente La Russa e sua moglie. In seconda fila, accompagnati, i ministri Salvini, Sangiuliano, Alberti Casellati con il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Il senatore a vita Mario Monti siederà in platea. Tutto è bene quel che finisce bene.  

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