COP28, parte la Conferenza Onu sui cambiamenti climatici, in cui “il successo non è un’opzione”

Dal 30 novembre al 12 dicembre, attivisti, ricercatori e leader politici discuteranno sulle soluzioni alla lotta ai cambiamenti climatici, tra finanziamenti e programmi preventivi nei Paesi più colpiti. L’UNICEF chiede però che vengano inseriti anche i bambini e il loro diritto a vivere in un Pese più sano e pulito

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Riduzione delle emissioni, lotta all’ingiustizia climatica, sostenimento dei Paesi in cui il cambiamento climatico sta aggravando i problemi endemici già esistenti. Sono questi i temi che verranno affrontati all’evento COP28 da leader politici, attivisti, studiosi e ricercatori dal 30 novembre al 12 dicembre negli Emirati Arabi.

A tutti i partecipanti è stato inviato, a tal proposito, dall’International Rescue Committee il Climate Action for the Epicenter of Crisis: How COP28 can Address the Injustices Facing Conflict-Affected Communities, un documento in cui si invitano i leader internazionali ad “adottare programmi d’azioni preventiva contro i cambiamenti climatici e finanziamenti più equi e accessibili per migliorare la capacità di resilienza ai fenomeni estremi, specialmente a sostegno dei piccoli agricoltori”.

Già negli scorsi anni, dapprima a Glasgow nel 2021 e successivamente a Sharm El Sheikh nel 2022, i leader mondiali si sono riuniti per discutere sul futuro del nostro pianeta, senza però ottenere alcun risultato. Proprio per questo motivo la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici – la COP28 – negli Emirati Arabi risulta essere estremamente importante. Perché non c’è più tempo per cambiare le cose e bisogna agire subito se si vuole garantire un futuro migliore a tutta la popolazione globale.

Soprattutto per sostenere in quei Paesi meno preparati ad affrontare la crisi climatica e in cui si concentra maggiormente la crisi, e dove la maggior parte della sussistenza proviene dall’agricoltura, il settore probabilmente più colpito dai cambiamenti climatici in atto.

L’emergenza climatica sta diventando un tema sempre più caldo anche nella politica mondiale. L’allarme sta avendo un impatto negativo soprattutto nei Paesi più poveri, dove le critiche condizioni sociali, culturali ed economiche mettono in ginocchio una popolazione già segnata da condizioni climatiche estreme.

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Conferenza delle Onu sui cambiamenti climatici COP28

COP28: “Il fallimento non è un‘opzione”

Leader politici e attivisti al COP28 1
Leader politici e attivisti arrivano negli Emirati Arabi per la COP28

L’Africa orientale è sull’orlo di una catastrofe umanitaria: la peggiore siccità degli ultimi 40 anni rende la grave malnutrizione, la perdita di bestiame, la scarsità di cibo e acqua e lo sfollamento una realtà quotidiana per 40 milioni di persone nella regione” – ha dichiarato in merito il direttore generale per le emergenze in dell’Africa orientale Shashwat Saraf.

Saranno necessari chiari obiettivi di finanziamento e responsabilità per trasformare le parole in progressi tangibili per le comunità bisognose. La domanda che abbiamo di fronte è se coglieremo questo momento e dimostreremo il nostro impegno a dare priorità alle comunità più colpite, o continueremo sulla strada dell’inazione, permettendo all’ingiustizia climatica non solo di persistere, ma di crescere”.

Il fallimento alla COP28 non è un’opzione” – aggiunge il direttore nazionale di Irc Pakistan, Shabnam Baloch – “Mantenendo impegni tangibili nei confronti delle comunità in prima linea nella crisi climatica, possiamo contribuire a scongiurare le peggiori conseguenze del cambiamento climatico per i più vulnerabili”.

Unicef: “Garantire il diritto dei bambini a un pianeta pulito, sano e sostenibile”

La COP28 inizia con un appello dell’UNICEF ai leader mondiali a rendere “attivo” il diritto dei bambini a poter vivere in un pianeta sano, pulito e sostenibile. Secondo quanto deliberato negli accordi di Parigi, infatti, i Paesi firmatari si impegnano a “rispettare, promuovere e considerare i diritti dei bambini e l’equità intergenerazionale”.

Nonostante ciò le parole non sono mai state tradotte in fatti reali e concreti: meno della metà dei Contributi, a livello mondiale, sono devoluti alle esigenze dei bambini ed appena il 23% ha coinvolto i giovani. Inoltre, solo il 2,4% dei finanziamenti per il clima possono essere considerati “child-responsive” e su 591 progetti approvati dal 2006 al 2023 solamente uno si è concentrato sull’istruzione dei minori.

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Bambini e il diritto a vivere in un pianeta sano e pulito

Dati tutti i fattori in esame, l’UNICEF ha chiesto ai leader mondiali che parteciperanno alla Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici di: “inserire i bambini nella Cover Decision della COP28 e convocare un dialogo tra esperti su bambini e cambiamenti climatici”; “inserire l’equità tra bambini e generazioni nel Global Stocktake – il quale sarà alla base della prossima presentazione dei Contributi determinati a livello nazionali”; “includere i bambini e i servizi essenziali resilienti nella decisione finale sull’Obiettivo Globale per l’Adattamento”.

“Poi garantire che il Fondo per le perdite e i danni e le modalità di finanziamento rispondano alle esigenze dei bambini e che i diritti dell’infanzia siano integrati nella governance e nel processo decisionale del Fondo”.

Nel corso della COP28, infine, l’UNICEF opererà a fianco di più di 100 bambini e attivisti per il clima nei Paesi maggiormente colpiti dalla crisi climatica.

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