La nostalgia è un sentimento che può essere declinato in molteplici forme, come un desiderio di tornare a vivere in un luogo ormai lontano, oppure avere nostalgia del proprio paese, della propria patria. Per estensione è possibile definirla come uno stato d’animo malinconico probabilmente derivante dalla mancanza di una persona ad esempio o che può ricadere anche nel rimpianto di condizioni ormai passate.
È però una, la sfumatura che intriga particolarmente e che rende la nostalgia affascinante, ed è quella di provarla per tempi non vissuti in prima persona, come una continua ricerca di una “età dell’oro” irripetibile e irrevocabile. Provare questo tipo di nostalgia fa immaginare di poter aver vissuto in una determinata epoca tanto da suscitare una speranza di ripetibilità in un futuro prossimo, e che di conseguenza regala una forza d’animo con cui affrontare il presente ed il futuro stesso.
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Insoddisfazione del proprio presente? Delusione? Non riuscire ad immedesimarsi nel contesto storico che si sta vivendo tanto da avere la certezza che se si fosse vissuto un altro periodo storico, la felicità sarebbe dalla loro parte? Incertezza del futuro?
Ma cosa c’è di così bello in questa atmosfera passata? L’idea che ci sia spensieratezza e genuina libertà. Una forza d’animo romantica, procuratrice di sogni, che porta ad isolarsi, anzi a distaccarsi dal presente per coglierne magari l’essenza, i problemi, le depravazioni. Una sorta di punto di vista che permette di ricevere in cambio una consapevolezza unica nel suo genere.
La nostalgia ispiratrice
La nostalgia è una forza come quella del vento che gonfia le vele di una barca facendole ricamare l’acqua. La forza di vivere se stessi, di sviluppare la capacità di scavare nel profondo dell’animo, in solitudine magari oppure no, in uno stato di calma, dove la vita collettiva non può arrivare o interferire e neanche influenzare. Chiudere gli occhi, prendere tempo per riflettere e per svolgere delle riflessioni sedendo a poppa e sentendo il rumore della scia sul mare.
Questo tipo di nostalgia è stato tema principale per musica, filmografia, arte, letteratura e poesia, come tutti i sentimenti in fondo, essendo poi molto complesso da esprimere, le arti vengono in soccorso.
Ritorna in mente un certo Lucio Battisti, insegnante della “vita romantica” nel più ampio dei significati, in un contesto in cui vigeva cinismo e consumismo. Motivo per cui è ancora estremamente attuale… Battisti con la sua voce e Mogol con i suoi testi hanno dipinto una nostalgia per una lontananza percepita vicina e per un’assenza percepita presente, sotto la forma di un mare limpido che diviene nero, di cieli immensi, di venti tiepidi d’amore, di fiumi azzurri, colline e praterie..
Per identificare e spiegare questa “ricerca dell’età dell’oro” estremamente personale, si può ricorrere alla narrazione scritta da Woody Allen di Midnight in Paris. Il film fa trovare alla nostalgia la sua massima espressione tramite il viaggio nel tempo del protagonista, dimostratosi fin da subito appassionato di un’epoca che non esiste più, né per i modi né per la cultura. Egli vive letteralmente il sogno di tutti i nostalgici: può fare esperienza in prima persona del suo desiderio, della sua “età dell’oro”, gli anni ’20 del 1900. Lì, può essere la sua versione più felice, vera, spensierata. E lì, conosce anche l’amante di Picasso che a sua volta sente nostalgia per La Belle Epoque…
La nostalgia e la Generazione Z
Ebbene, nei tempi odierni chi è nostalgico di tempi non vissuti? Probabilmente tutti coloro che sono in cerca di un’atmosfera appagante, di un paesaggio che possa accarezzargli la mente e di un mito in grado di sanare i dissensi nei confronti di una società che si è fatta liquida. Tutto che risiede con certezza personale in un posto ben preciso, in una persona ben precisa, in un tempo ben preciso.
Si pensa che la nostalgia possa essere un sentimento “senile” se si considera una ricerca di un qualcosa che si ha già posseduto e non si può più avere, tipo la giovinezza. Invece, quella di cui si sta trattando è il profondo, struggente, intenso e acuto desiderio di vivere esperienze, quotidianità, cultura, modi di fare, abitudini ma anche la famosa spensieratezza di un periodo mai provato sulla propria pelle.
La Generazione Z la prova, vuole vivere un passato che “conosce” solamente a livello storico (si spera) e per racconti dei propri genitori. Cerca di riproporlo nella propria quotidianità attraverso l’abbigliamento, la musica, i film. Anche le nuove generazioni sono affascinate dal passato e la moda asseconda, e come il genio della lampada, soddisfa i desideri della società.
La nostalgia e il vintage
Il vintage è infatti divenuto la traduzione di questo sentimento. Oltre, ad essere la sostenibilità ambientale per eccellenza, permette di esprimersi in modi unici, di definire il proprio stile e fa affezionare a capi e accessori appartenuti già a qualcun altro che li ha fatti vivere in una “età dell’oro”.
D’altronde è questo che rende il vintage affascinante e dona tante soddisfazioni per aver trovato un pezzo d’archivio magari a un prezzo inimmaginabile.
Chiaramente, il marketing non aspettava altro che sfruttare un sentimento così predominante e fautore di suscettibilità. Molte campagne pubblicitarie hanno visto protagonisti anche anziani che potevan essere i nonni di chiunque per fare leva anche su una nostalgia più vicina, quella per l’infanzia e gli affetti, questa volta costruita su ricordi indelebili a cui si è particolarmente legati. Perchè comunque si sa, la nostalgia seleziona e conserva solo la parte dolce ed amata.
Nostalgia o malinconia?
Victor Hugo definiva la malinconia come “la gioia di essere tristi”. A differenza della nostalgia, non è sempre rivolta a situazioni, persone, luoghi o oggetti di cui si sente la mancanza, ma può semplicemente essere un tratto della personalità. Generalmente più legata alla tristezza, che a un mix di emozioni, è un intimo e profondo dispiacere per un desiderio non appagato. La nostalgia è uno stato d’animo, un sentimento malinconico in caso.
Ad ogni modo non sono fattori negativi, anzi vivere questa dolce sofferenza genera creatività che si traduce in una florida produzione artistica, una sorta di energia ispiratrice che stimola l’introspezione. Basti pensare ai Romantici dell’Ottocento e ai loro poemi narranti di fiabesche avventure di dame e cavalieri medievali, trasformando un’epoca apparentemente oscura in virtù e onore.
Essere nostalgici non isola dal presente senza rendersene conto, tuttaltro è un sentimento intimo che rende consapevoli del tempo che si vive apprezzando le cose semplici e di emozione pura, creando ricordi e memorie che faranno parte di una futura nostalgia.
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