Morgano, docente accerchiata e minacciata dagli studenti, Zaia: “I genitori non si tirino fuori”

Il governatore Zaia ha deciso di commentare l'episodio avvenuto a Morgano, ricordando quanto sia importante le cooperazione tra scuole e genitori

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Un nuovo episodio di violenza, stavolta a Morgano, nei confronti di una professoressa che si è vista minacciata da un gruppo di suoi alunni impegnati in una spedizione punitiva dopo che la docente aveva messo una nota a un di loro. Un episodio vergognoso che riaccende le polemiche sulle nuove generazioni, troppo protette, troppo giustificate e spesso troppo violente.

La professoressa è stata accerchiata da un gruppo di ragazzi nel parcheggio della scuola media in provincia di Treviso. Gli studenti hanno circondato la donna iniziando a minacciarla a causa della punizione che uno di loro aveva ricevuto. Una nota di demerito sul registro di classe che segnalava il comportamento scorretto dell’alunno e che ha spinto i minori a voler spaventare la docente. Un episodio che ha coinvolto anche il governatore del Veneto Luca Zaia, che si è sentito in dovere di commentare la vicenda.

Morgano, le parole del governatore Zaia

Ci sono giovani che indicano la via a tutta la società, bravi, determinati, sono la gran parte dei nostri ragazzi. Ma, evidentemente, c’è anche qualche gruppo che tende ad escludersi da questa maggioranza come indica la notizia riguardante la scuola media di Badoere”, così si è espresso il governatore Zaia su quanto avvenuto in una scuola media di Morgano, in cui una docente ha ricevuto minacce dai suoi studenti solo per aver svolto il suo lavoro.

Un episodio che purtroppo non è unico ma che si aggiunge agli altri che negli scorsi mesi hanno colpito le istituzioni scolastiche italiane. Studenti e genitori infuriati che pensano di poter avere il diritto di sfogarsi sui docenti, i quali nella maggior parte dei casi sono solo colpevoli di aver cervato di educare i loro alunni. Episodi spaventosi che dimostrano quanto le istituzioni non siano in grado di proteggere i loro dipendenti, in questo caso gli insegnanti.

Luca Zaia, governatore Veneto
Luca Zaia, governatore Veneto, commenta episodio di violenza Morgano

Esprimo tutta la mia solidarietà all’insegnante presa di mira dai bulli e la condanna di quanto accaduto ad opera di un gruppo che ancora una volta fa sentire il fracasso di un albero che cade a dispetto di una foresta che cresce” ha proseguito il governatore del Veneto, cercando di sottolineare quanto sia importante non fare di tutta l’erba un fascio e ricordare che esistono giovani dai giusti valori e dall’educazione scrupolosa che potranno dare un futuro luminoso al nostro Paese.

Non siamo una nazione composta solo da baby gang e da giovani sbandati che non riconoscono il valore dell’istruzione e dell’educazione, ma dobbiamo essere in grado di riconoscere i pericoli di una società in cui sembra che il rispetto dell’altro sia sempre meno importante e che invece sia fondamentale imporsi e ottenere a tutti i costi ciò che si vuole.

Morgano, l’istituto deciderà le sanzioni per i minori coinvolti

La docente stessa ha denunciato l’episodio di minacce subito all’istituto di Morgano che ha garantito che i ragazzi coinvolti riceveranno una punizione. Non è ancora chiaro che tipo di sanzione verrà messa in atto ma anche in questo caso il governatore Zaia ha deciso di commentare la vicenda: “Quanto accaduto è un episodio grave ma che non può essere risolto con l’ennesima condanna di maniera alle nuove generazioni. Ci sono adulti che non possono chiamarsi fuori. Viviamo in una società in cui ci sono alcuni genitori che si ribellano ai provvedimenti scolastici negativi verso i loro figli o protestano minacciosamente contro i sanitari in un ospedale”.

Scuola
Scuola

Una dichiarazione da parte del governatore che vuole scuotere gli animi del Paese e dimostrare come affinché l’educazione dei giovani sia efficace deve essere messa in atto non solo dai genitori ma anche dalle scuole e viceversa. Una collaborazione funzionale alla corretta crescita dei minori a cui siano presentati modelli di vita da cui prendere spunto e imitare. “Ancora una volta la risposta non può essere affidata esclusivamente alla scuola e alle istituzioni– conclude Zaia- ma deve coinvolgere tutta la comunità a cominciare dalle famiglie“.

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