Uno scontro violentissimo tra un treno passeggeri e un camion fermo sui binari all’altezza di un passaggio a livello in Calabria, ha portato alla morte di un giovane ragazzo di 24 anni e di un capotreno di 60 anni. L’incidente è avvenuto sulla linea Catanzaro Lido-Libari all’altezza della località “Thurio” di Corigliano Calabro, dove diversi testimoni hanno assistito al grave sinistro.
Diversi i dubbi sulle dinamiche dell’incidente, in particolare sui motivi per cui il conducente del treno non sia stato avvertito della presenza di un mezzo pesante sui binari, così da poter avviare le procedure di frenata del mezzo. È stata, quindi, recuperata la scatola nera del treno per comprendere meglio ciò che è avvenuta in quei tragici attimi di ieri.
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Calabria, la prima ricostruzione dello scontro
Secondo quanto hanno raccontato i presenti ed anche grazie ai rilievi della Polfer, prontamente giunta sul luogo dell’incidente, è stato possibile ricostruire la dinamica dell’incidente. Said Hannanoi, il ragazzo ventiquattrenne che ha perso la vita nello scontro, ha cercato di superare col suo camion il passaggio a livello di “Thurio” mentre le sbarre di sicurezza si stavano chiudendo. Superata la prima sbarra non è però riuscito a raggiungere la seconda prima che si chiudesse, rimanendo incastrato col suo mezzo sui binari.
Al momento della chiusura delle sbarre passano alcuni minuti prima dell’arrivo del convoglio, ma Said non è riuscito a mettere in sicurezza il mezzo, parcheggiandolo in orizzontale e parallelamente ai binari, né è riuscito ad abbandonarlo e mettersi al sicuro. Nel frattempo il treno era in arrivo e nessuno ha dato disposizioni sul mezzo che intralciava i binari, costringendo il conducente a colpirlo in pieno ed a provocare il deragliamento del treno.
Sia Said che Maria Pansini, capotreno sessantenne originario di Catanzaro Lido in Calabria, hanno perso la vita sul colpo. Gli altri passeggeri del convoglio sono riusciti a mettersi velocemente in salvo prima che le fiamme raggiungessero il resto dei vagoni. Subito dopo il violento impatto, infatti, entrambi i mezzi hanno preso fuoco trasformando la scena in “un inferno di fuoco“, secondo il racconto di uno dei soccorritori.
Calabria, recuperata la scatola nera del treno
Per comprendere le motivazioni che non hanno permesso di segnalare un allarme sui binari della tratta Catanzaro Lido-Sibari, è stato deciso di estrarre la scatola nera del treno come da disposizioni. Il registratore permetterà di comprendere meglio i minuti precedenti all’impatto ed aiuterà nella corretta ricostruzione della dinamica dell’incidente. Indagano sul sinistro una squadra speciale della Polfer, dopo che la Procura della Repubblica di Castrovillari ha aperto un’inchiesta.
Calabria, indetto uno sciopero di otto ore
I sindacati calabresi per esprimere vicinanza e cordoglio, ma anche per manifestare contro le numerose fragilità “di un sistema infrastrutturale dimostratosi nuovamente inadeguato per utenza e lavoratori” hanno deciso di indire uno sciopero di otto ore nella giornata di oggi, 30 novembre.
Nel comunicato le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa trasporti e Fast Confsal hanno espresso “cordoglio ai familiari delle vittime e la nostra vicinanza a tutte le persone coinvolte nel grave ed ennesimo incidente ferroviario“, per poi affrontare la questione della sicurezza sul lavoro: “Da anni denunciamo la pericolosità dei passaggi a livello in tutti i livelli di confronto, chiedendone la soppressione totale. Eppure, nonostante l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria abbia evidenziato il numero di incidenti e di vittime determinati da incidenti analoghi a quello odierno, i passaggi a livello in Italia sono ancora migliaia“.
Proprio per queste mancanze da parte delle Ferrovie dello Stato tali sindacati hanno deciso di dare vita ad uno sciopero, che si opponga “alle Istituzioni ed Rfi che non si preoccupano di innalzare gli standard di sicurezza sull’infrastruttura ferroviaria, in un continuo rimpallo di responsabilità decisionali ed economiche e c’è addirittura chi progetta la privatizzazione del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, ma intanto le lavoratrici ed i lavoratori muoiono”.
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