La pasta e l’Italia conquistano il mondo

Lo scorso 25 ottobre, nel World Pasta Day, l’Unione Italiana Food ha annunciato i numeri della produzione, consumo ed export di uno dei prodotti più italiani che ci sia, la pasta. L’Italia si dimostra ancora una volta leader mondiale

Redazione
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La pasta conquista il mondo. Tutti la amano, tutti la vogliono. A pranzo, a cena e perché no, anche a colazione o a merenda. Lei può tutto. L’Italia indubbiamente ne è la Regina: il nostro paese non si smentisce, diventando il primo produttore al mondo con 3,6 milioni di tonnellate e un fatturato di oltre 7 miliardi di euro.

Inoltre, parlando sempre in termini numerici, i dati sulla produzione di pasta sono schizzati: nel 2023 quella mondiale ha sfiorato i 17 milioni , contro i 9 milioni del 1998. Chiaramente oltre a produrla la mangiamo anche: l’Italia si colloca al primo posto nella classifica dei Paesi in cui se ne mangia di più, con 23 kg pro-capite all’anno.

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Pasta

La pasta si adatta alla vita dei consumatori

Dai dati emersi si stima che in Italia venga prodotto il 25% della pasta consumata nel mondo e ben il 75% di quella consumata in tutta Europa. Dati questi che dimostrano quanto l’industria della pasta sia cambiata da 25 a questa parte.

Quest’anno festeggiamo un traguardo importante, che conferma come la pasta sia un prodotto straordinario che porta ogni giorno gioia e convivialità sulla tavola di milioni di persone di tutto il mondo” – ha sostenuto, durante il World Pasta Day 2023, la presidente dei pastai dell’Unione italiana Food Margherita Mastromauro – “in qualità di produttori abbiamo visto come gli chef continuino a reinterpretarla, come i gastronomi la descrivano, gli antropologi esaltino il suo ruolo sociale, così come i nutrizionisti la consiglino per una corretta e sana alimentazione”.

In poche parole, secondo quanto riportato dalla Mastromauro, la pasta è oramai diventata un cibo internazionale, ricco di storia e cultura, nonché simbolo di buona alimentazione.

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spaghetti al pomodoro

Il mondo mangia sempre più pasta

Negli ultimi anni, la pasta si è dunque diffusa sempre di più anche fuori dal bel paese. Sono aumentati del 6,4% i Paesi destinatari – quasi 200 – ed è triplicata la quota export, arrivata a 2,3 tonnellate – pari al 62,7% della produzione. I Paesi in cui è viene esportata la metà della produzione di pasta, i quali ne acquistano complessivamente il 58%, sono Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti e Giappone. Tra gli altri Paesi ad elevata ricezione risultano esservi Arabia Saudita, Polonia e Canada.

Per quanto riguarda, invece, il consumo, la leadership assoluta rimane dell’Italia dove 1 italiano su 2 la consuma ogni giorno, mentre 1 su 5 arriva anche a 4/5 volte a settimana. Una tendenza che potrebbe aumentare in futuro per 3 italiani su 10.

Nuove tipologie e formati

Un ultimo dettaglio che emerge dall’analisi è la possibilità che vengano aggiunti nuovi formati di pasta – con farine e ingredienti alternativi. Inoltre potrebbe venirsi a creare una nuova tradizione di consumo. La pasta potrebbe, infatti, apparire sulla tavola degli italiani anche in momenti meno tradizionali, controcorrente rispetto ad all’anima più conservatrice degli italiani.

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Pasta di vari tipi e formati

Gli italiani dimostrano grande apertura, confermando di essere pronti a consumarla appena svegli o come break durante la giornata” –  conclude Margherita Mastromauro – “a patto che mantenga sempre alti i livelli di qualità e gusto”.

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