Tod’s, fiore all’occhiello del gruppo guidato da Diego Della Valle, dopo il suo ingresso nel Consorzio di Aura Blockchain ha lanciato il Digital Product Passport per la sua iconica Di Bag.
Aura Blockchain è nato nell’aprile del 2021 dall’unione di intenti e di fondi di LVMH, Mercedes-Benz, OTB, Prada Group e Cartier, con l’obiettivo di investire in tecnologie che potessero migliorare l’esperienza d’acquisto del cliente garantendo trasparenza e tracciabilità, due capisaldi della legislazione europea.
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DPP, Digital Product Passport
Il passaporto digitale, infatti, è uno dei requisiti che il regolamento Ecodesign (oggi ancora nella fase dei cosiddetti trilogue, dialoghi tra Commissione, Consiglio e Parlamento che seguono l’approvazione della plenaria avvenuta lo scorso 20 luglio) impone alle aziende.
L’idea è quella di offrire ai consumatori che acquistano uno dei prodotti regolamentati dalla normativa Espr (che entrerà in vigore nel 2026) un documento digitale in grado di fornire informazioni sulla sostenibilità ambientale del prodotto in questione, inclusi la durabilità e la possibilità di riparare il prodotto, inclusa la disponibilità di “ricambi”.
Il Dpp, invece, è l’acronimo internazionale di passaporto digitale e permette ai possessori dell’iconica borsa di accedere ai certificati di prodotto, di origine, e a informazioni su artigianalità e processi di produzione, dalla creazione fino all’acquisto. Il passaporto non solo garantisce quindi l’autenticità del prodotto, ma rende conto della sostenibilità delle materie prime, dell’imballaggio e della qualità della produzione.
Le opportunità del DPP
Il general brand manager del marchio marchigiano, Carlo Alberto Beretta, ha espresso il suo entusiasmo nel far parte di questo percorso di trasformazione con Aura Blockchain, che permetterà loro di migliorare ulteriormente il rapporto con il cliente e le community, con la possibilità di condividere direttamente la storia dei prodotti Tod’s attraverso la potenza di questa tecnologia.
L’accesso alla tecnologia del Consorzio consentirà a Tod’s di esplorare nuove dimensioni strategiche dello sviluppo digitale del marchio, come la creazione del proprio Dpp, il cui utilizzo potrebbe diventare obbligatorio con la normativa del Parlamento europeo circa la strategia per i prodotti tessili sostenibili e circolari. Il Digital Product Passport è elemento chiave in moltissimi use-case del settore moda e lusso e Tod’s ne sta gettando le basi.
Il brand salvaguarda così l’integrità del marchio, promuovendo la trasparenza e rafforzando il coinvolgimento dei clienti. Ogni Di Bag personalizzata sarà infatti collegata digitalmente a un token di tracciabilità immutabile che permetterà di migliorare l’intera esperienza del cliente. Il marchio prevede, infatti, di espandere l’utilizzo delle soluzioni del Consorzio ad ulteriori collezioni.
Il Tod’s Passport
#Tods joins Aura Blockchain Consortium, securing Digital Product Passports for the custom Di Bag. #TodsPassport assures authenticity of the bags, including ownership certificates, and provides essential insights into the production behind the bag. pic.twitter.com/dgQerboHsr
— Tods (@Tods) November 20, 2023
Utilizzando la tecnologia Aura Blockchain e il tag NFC (Near Field Communication, comunicazione di prossimità) è possibile ottenere, attraverso il proprio smartphone, il Tod’s Passport della Di Bag personalizzata che ne evidenzia l’intera filiera produttiva, conformità e garantendo il valore e l’identità del prodotto.
Inoltre, attraverso il Tod’s Passport si può usufruire di una serie di premium benefits esclusivi, come la garanzia estesa e accesso ai servizi dedicati per la cura e manutenzione della borsa, il supporto personalizzato dei client advisor e l’accesso a eventi ed esperienze Tod’s.
Quindi, sotto il logo Tod’s posizionato sulla Di Bag, si cela il tag NFC, che in automatico, una volta avvicinato lo smartphone, si aprirà una pagina web dedicata al Passaporto.
Dopo aver inserito i propri dati personali, la Di Bag avrà il suo Tod’s Passport e la garanzia della borsa verrà automaticamente estesa. Ogni Di Bag sarà quindi collegata digitalmente ad un token di tracciabilità, che garantisce anche l’autenticità, contrastando al contempo un mercato, quello dei fake, che nel 2022 ha registrato secondo i dati di Confindustria moda vendite per 91,7 miliardi di euro.
La Di Bag e la sua evoluzione
La borsa più iconica del brand, la Di Bag, è stata introdotta negli anni ’90 diventando immediatamente di successo grazie alla famosa clientela. Dalla Principessa Diana a Naomi Campbell, da Nicole Kidman alla principessa Carolina di Monaco. Oggi reinterpretata dal Direttore Creativo Walter Chiapponi, è espressione di tradizione artigianale, sperimentazione e creatività, con la sua attraente morbidezza destrutturata che ricopre il più ampio spettro cromatico.
Questo è solo uno dei numerosi esempi di sperimentazione e d’innovazione nell’ambito tecnologico calato concretamente nel lusso e nella moda.
È sempre intrigante e affascinante rendersi conto di quante opportunità e soluzioni possano esserci per mantenere la qualità, l’identità e il valore di aziende che sono fondate su savoir-faire, tradizione e cura della clientela.
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