Pesaro, condannato per violenza sessuale evade dai domiciliari: le vittime sono terrorizzate

"Se parli ti uccido, ti seppellisco viva" queste le ultime parole del 49enne rivolte alle due sue ex, di cui una la madre di suo figlio

Redazione
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Un uomo con due condanne per stupro, ai domiciliari presso l’abitazione della madre, è scomparso da mercoledì sera facendo perdere le sue tracce. Ora le donne che lo hanno denunciato sono terrorizzate visto le minacce che l’uomo in questione, Federico Marcelli ex ristoratore 49enne di Pesaro avrebbe rivolto loro in passato. “Se parli ti uccido, ti sotterro e non faccio ritrovare il cadavere“, “ti seppellisco viva“, “ho fatto il volontario in Somalia, ho ucciso dei bambini, posso uccidere anche te” sono le ultime parole che il condannato avrebbe rivolto alle due ex, di cui una la madre di suo figlio.

Pesaro, i domiciliari in attesa della Cassazione

E’ riuscito a scappare di casa nonostante il braccialetto elettronico. L’uomo era agli arresti domiciliati da febbraio del 2022, nella residenza della madre dopo le due condanne confermate in Appello: una di 6 anni e l’altra di 4 anni e 4 mesi, entrambe relative a reati di violenza sessuale perpetrati tra il 2020 e il 2021 ai danni di due sue ex compagne. Come riporta Il Giorno, la Corte di Appello aveva accettato la richiesta da parte della difesa e concesso al 49enne i domiciliari come misura cautelare in attesa della Cassazione.

Pesaro, le due donne vittima di violenza

Le due donne lo supplicavano in lacrime di smettere ma lui continuava. Hanno dovuto sopportare il suo comportamento violento, sia fisico che verbale fino a che non sono riuscite a liberarsene. Attualmente una gestisce un’attività di ristorazione in una zona isolata della periferia di Pesaro mentre l’altra si trova, insieme al figlio, in una casa protette tra Pesaro e Urbino, visto le pesanti minacce e vessazioni da parte di Marcelli in passato. La madre ora è fortemente preoccupata per l’incolumità del figlio, temendo anche che il padre possa riuscire a rintracciarlo e rapirlo.

Pesaro, la fuga

Si pensa che il 49enne avesse pianificato la fuga da tempo, per cercare di sottrarsi alla possibilità del carcere. Infatti, l’evasione è avvenuta a distanza di 11 giorni dalla pronuncia da parte della settima sezione della Corte di Cassazione sull’inammissibilità del ricorso presentato per una delle due condanne, quella di 4 anni e 4 mesi, che se confermata manderà l’uomo dietro le sbarre. Attualmente gli agenti sono al lavoro per rintracciare l’uomo, interrogando contatti e parenti che potrebbero avere degli indizi per ritrovarlo.

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