Carne sintetica, Nevi (FI): “Il Ddl non è antiscientifico nè antieuropeo bensì ci tutela”

Raffaele Nevi, Responsabile nazionale del Dipartimento Agricoltura di Forza Italia è preoccupato per l'impatto negativo che la carne sintetica potrebbe avere per il made in Italy

Redazione
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L’Italia è la prima nazione al mondo a voler vietare la commercializzazione, importazione e produzione della carne sintetica. Il ddl in materia di produzione, utilizzo, immissione sul mercato ed importazione di alimenti e mangimi sintetici ha acceso un infuocato dibattito politico.

A difendere il provvedimento, presentato dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità e delle Foreste Francesco Lollobrigida, e promosso da Masaf e Ministero della Salute, anche Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia e vice presidente vicario dei deputati azzurri: “Il Ddl sul divieto della carne sintetica non è antiscientifico, perché non impedisce la ricerca, non è antieuropeo anzi l’auspicio è che l’Europa segua la nostra strada, non è anti italiano, anzi rappresenta l’esatto opposto. L’obiettivo del ddl, infatti, è quello di tutelare il nostro sistema produttivo, il patrimonio agroalimentare italiano e la salute dei nostri cittadini“.

Francesco Lollobrigida
Francesco Lollobrigida

Carne sintetica, Nevi: “Il cibo è cultura”

Quello che Nevi difende, insieme al ministro Lollobriga e al Governo, è la visione che tutela le diversità e le caratteristiche dei territori, oltre al legame tra cibo e cultura e il made in Italy agroalimentare. “Nel nostro Paese – aggiunge – il cibo è cultura, le nostre tradizioni della tavola hanno una storia millenaria riconosciuta in tutto il mondo, così come i prodotti di tutta la filiera italiana. Il ddl del Governo ha il preciso obiettivo di tutelare tutto questo, impedendo l’immissione sul mercato di prodotti artificiali ed è per questo che noi condividiamo il progetto e le finalità del disegno di legge presentato dal ministro Lollobrigida e lo sosterremo in Parlamento“.

Carne sintetica, le sanzioni previste dal ddl

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Carne

Per tutelare la salute dei cittadini e della dimensione produttiva nazionale sono previste sanzioni amministrative e interdittive per le violazioni, con un importo minimo di 10.000 euro e un importo massimo pari al 10% del fatturato realizzato nell’ultimo esercizio chiuso anteriormente all’accertamento della violazione. Inoltre, il prodotto sintetico illegale sarà confiscato. Le sanzioni si estendono a chiunque finanzi, promuova o assista, in qualsiasi modo, condotte illecite.

Ulteriori sanzioni riguardano la possibilità di svolgere attività di impresa, impedendo l’accesso a contributi, finanziamenti o mutui agevolati o altre erogazioni dello stesso tipo concessi o erogati da parte dello Stato, di altri enti pubblici o dell’Unione europea per lo svolgimento di attività imprenditoriali, nonché prevedendo la chiusura dello stabilimento di produzione per un periodo di tre anni

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