Beppe Grillo Show, Buongiorno: “Ha tramutato in spettacolo il dolore di questa ragazza”

In tv dopo 9 anni: "Ho fallito, tutti quelli che ho mandato a fanc... ora sono al governo". "Grillo ha tramutato in show il dolore di questa ragazza, ridacchiando. Cosa vuole fare, intimidirci?, la Replica di Giulia Bongiorno

Martina Onorati
7 Min di lettura

Un hype alimentato da un’assenza di 9 anni dalla tv. Il suo attesissimo ritorno è stato un vero e proprio Beppe Grillo show.

Il garante dei 5 stelle, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa (dopo l’ultima apparizione nel 2014 a Porta a Porta dove annunciò una vittoria imminente del M5S alle europee che però non arrivò mai) ha esordito così: Ho fallito, ho peggiorato il paese. Tutti quelli che ho mandato a fanc… ora sono al governo“.

Beppe Grillo e Fabio Fazio

Grillo contro “Giggino la Cartelletta”

Poi ha fatto ciò che ci si aspettava, punzecchiare i protagonisti della scena politica, in particolare i suoi ormai ex discepoli, a partire da “Giggino la Cartelletta“, chiama così Luigi di Maio. “Era il politico più preparato – afferma Grillo – ma mai avrei immaginato che si facesse prendere dal potere di organizzare le persone”.

Luigi Di Maio
Luigi Di Maio

“Conte apre bocca e non si capisce nulla, perfetto per la politica”

Mentre su Giuseppe Conte “l’abbiamo scelto io e lui. Io guardavo i programmi, le idee, se è di destra o sinistra non importa se un’idea è buonaaggiunge il fondatore del M5s – ma poi ci ha pugnalato…”. “Quando l’ho scelto – ironizza – non era iscritto al Movimento: un bell’uomo, un laureato, parlava inglese, ma poi apriva la bocca e non si capiva nulla. Era perfetto per la politica… ma poi è migliorato.

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Beppe Grillo e Giuseppe Conte

Grillo e la stoccata al Governo Meloni, “una decalcomania”

Poi parte inevitabile la vergata contro il governo Meloni: “E’ una decalcomania, più gli sputi e più si incolla. Basta stare fermi, poi quando si asciuga si stacca da sé”, e aggiunge, “il tessuto sociale si sta scollando e l’esecutivo fa ciò che può”.

Grillo, “Giulia Buongiorno? Fa comizietti, è inopportuna”

Ma la stoccata, più che alla politica (che nel suo show si riduce poi al marginale) arriva sulla sfera privata, in particolare contro Giulia Buongiorno, senatrice della Lega e avvocato difensore della ragazza che ha accusato suo figlio Ciro di volenza sessuale. “E’ un politico e un avvocato che fa comizietti davanti ai tribunali – sottolinea Grillo – dove c’è una delicata causa a porte chiuse. E’ inopportuna”.

La replica di Buongiorno: “Grillo ha tramutato in show il dolore di questa ragazza”

“Grillo ha tramutato in show il dolore di questa ragazza, ridacchiando. Cosa vuole fare, intimidirci? Tentare di mettere sotto pressione il Tribunale?”. Replica con dura inclemenza Giulia Bongiorno, alle accuse del garante del M5S.
“Ho solamente riferito che la mia assistita ha dichiarato in aula di essere devastata – spiega il legale – e di aver tentato il suicidio”. La leghista ha prende in causa la “tecnica della ridicolizzazione” utilizzata – come fa notare – da Grillo nell’aprile 2021, quando si adoperò a difendere suo figlio Ciro tramite un video “mettendo in dubbio la credibilità della denuncia solamente perché sporta dopo 8 giorni dall’accaduto”. “La ragazza è stata massacrata due volte”, denuncia Buongiorno.


Salvini: «Bongiorno non fa comizietti: sta difendendo una ragazza che ha denunciato di essere stata stuprata, quindi Grillo si sciacquasse la bocca». Critico sull’opportunità dell’intervento del garante anche il leader M5S Giusep-pe Conte: «Ho un ruolo politi-co, penso che la politica non debba mischiarsi ai processi in corso. Lo penso anche per me stesso, sono stato indagato a Bergamo, mi sono difeso nelle aule di giustizia, non ho commentato il processo in corso, ho aspettato che venisse riconosciuta la piena correttezza del mio operato e ho commentato dopo. Figuratevi se posso commentare processi in corso altrui». Ovviamen-te, sostiene Conte in merito alle critiche ricevute dal ga-rante, «Grillo usa l’ironia, io ho l’autoironia, mi sono messo a ridere».
Con la senatrice leghista si schiera la dem Valeria Valente:
«L’avvocata Bongiorno, in qualità di difensore, ha per la verità raccontato quella che chiunque conosca un po’ la violenza maschile sa essere un fatto: la vittimizzazione secondaria nelle aule di tribunale delle donne che denun-ciano, che avviene anche attraverso domande finalizzate a screditare la ragazza, a provare che era consenziente o che comunque un po’ se l’è cercata». E aggiunge: «La verità dei fatti verrà appurata solo nel corso del processo.


Quel che è certo è che specie sulla violenza maschile contro le donne è bene che le parole siano spese principalmente ed essenzialmente nelle aule di giustizia». Quindi l’affondo: «In ogni caso l’ultimo a poter parlare di “comi-zietti” è proprio Beppe Grillo, che in modo particolare farebbe meglio a tacere sulla vicenda che vede suo figlio accusato di stupro di gruppo.
Per ragioni di opportunità e soprattutto per rispetto di tutte le parti in causa».
Maria Elena Boschi, Italia viva, fa notare il contrappasso subito dal fondatore del M5S che «oggi va in tv e recita la parte della vittima». Rimarca
Boschi: «Grillo ha detto una cosa che mi ha colpito: “Se il mondo entra nella tua fami-
glia, il mondo ti sfascia la fa-miglia”. Vero. È quello che lui e i grillini hanno fatto con gli avversari. Anche con la mia famiglia».

Beppe Grillo
Beppe Grillo, ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa

Lo stop di Fazio

Ma Fazio lo stoppa, prima che vada troppo oltre, “è inopportuno parlare qui di questa storia“, lo stesso Grillo prima di entrare in studio aveva avvertito: “Mi suoni se vado fuori tono“. E allora il comico cambia argomento, spaziando dall’agricoltura del futuro, all’inquinamento, fino ai giovani che non credono in niente.

Il retrogusto amaro

Uno show, quello di Beppe Grillo, che però non nasconde un retrogusto amaro: “Quando entri nelle istituzioni tutti di sgretola. Vedi il reddito di cittadinanza? Non è stato portato a termine con la gamba del lavoro. Ma è tutta colpa del sistema burocratico. Con Draghi gli accordi erano che il Superbonus edilizio dovesse durare 5 anni, (così come il Rdc). E – conclude – invece ci hanno ostacolato”.

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