La scorsa estate Francesco Lollobrigida ha passato le vacanze in famiglia in Albania. Il ministro dell’Agricoltura, nonché cognato della premier Giorgia Meloni, insieme alla sua compagna Arianna, la presidente del Consiglio e il rispettivo compagno Andrea Giambruno, hanno optato per una trasferta albanese per qualche giorno di relax.
A pensarci, ora ha tutto un senso: la premier ha infatti incontrato già in quell’occasione il premier Edi Rama per parlare anche della questione dei flussi migratori. Un accordo che ora vede la sua ufficialità con la sottoscrizione del patto d’intesa tra Italia e Albania. Un patto, che però Lollobrigida dice – a Il Fatto Quotidiano – di non aver mai sentito prima.
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Lollobrigida: “Patto? Non me ne sono occupato”
Era in vacanza dunque, quando la premier aveva già scelto con Rama la strada da intraprendere sui migranti. Un patto siglato su una una tavola ben apparecchiata a base di risotto, spigola e granchio blu. Lollobrigida racconta al quotidiano: “Io lo sapevo? No, macché, non me ne sono occupato io. Un giorno ero in bicicletta e sono passato su un pontile. Nell’acqua salmastra ho visto il granchio blu e quindi l’ho detto a Edi, gli ho raccontato di tutto quello che stava succedendo in Italia e da quel giorno anche lui ha iniziato a pescarlo“.
Lollobrigida: “Su Rama? Non capisco le critiche”
Il ministro dell’Agricoltura, fedele alla premier chiarisce la sua posizione rispetto al premier albanese. Dalla sinistra italiana infatti, sono molti ad essere contrari sul patto d’intesa tra i due Paesi: “Non capisco le critiche. Rama dorrebbe essere un mito della sinistra: è un socialista, si sta battendo per entrare nell’Unione europea e con una vocazione europeista. Non capisco come si possa accusare l’Albania di non rispettare i diritti umani, sono gli stessi che criticano nazioni come la Polonia e l’Ungheria“.
Lollobrigida si dice più che convinto sull’accordo: “L’Albania ha deciso di aiutarci visti i mostri storici rapporti. Poi se la sinistra vuole che gli immigrati vengano tutti in Italia, lo dica. Per noi però non è così“. Il ministro poi fa il punto su cosa apporta il nostro Paese a Tirana: sono da contare i rapporti di lunga data con l’Albania sia sul fronte commerciale che su quello economico.
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