Nell’atmosfera dello storico e prestigioso Palazzo Costaguti di Piazza Mattei, sede legale dell’Università Mercatorum, è stato oggi presentato il Master di Alta Formazione ideato e guidato dal direttore scientifico e creative developer manager brand di Emilio Schuberth, Elena Perrella.
Università Mercatorum: il corso
Il corso è nato per fornire una formazione all’insegna dell’innovazione e della tradizione, alle figure operanti nel settore transdisciplinare della Moda. “Essere visionari e interpreti di cosa sta accadendo intorno a noi; innovare nel segno della tradizione, tramandando il Made in Italy”, così Elena Perrella poneva il focus sull’importanza della lettura e comprensione della società; perché come spiegava la studiosa e storica di moda, Bonizza Giordani, “la moda si occupa di umanità, l’antropologia come forma, la sociologia come specchio dell’antropologia per poi entrare nel mondo dell’arte, che fa vivere la moda”.
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Ma la moda non solo è abbigliamento e creazione, bensì arte del tessile, della materia prima. L’alto artigianato italiano, come spiegava limpidamente il presidente della Maison Gattinoni Couture Stefano Dominella, è la base per il Paese e la moda italiana, tanto più caratteristica invidiata e imitata in tutto il mondo. Infatti, è necessario “fare moda” anche a livello aziendale e manageriale, ed è fondamentale, anche in questa parte amministrativa, studiare la storia di cosa è stato e perché siamo arrivati dove siamo, portando avanti una propria cultura personale che dona conoscenza e contenuto vissuto in prima persona, lo studio e la formazione continua come un fatto personale dell’individuo.
Università Mercatorum: gli interventi
Tra gli interventi di grandissimo valore professionale, è stato stimolante l’appunto di Giuseppe Arleo, giornalista de Il Sole 24 Ore: “La parte di studio ed analisi dedicata all’area finanziaria segue la storia dell’impresa; non sono solo numeri aridi ma sono la vita di una impresa”. Perché, come fa notare Roberto Race, professore di corporate strategy, spesso si parla di moda senza pensare che in realtà si tratta anche di un ampio mondo economico in cui le aziende devono saper tenere traccia del continuo mutamento della società insieme ad una sensibile capacità di reinterpretare la storia del Made in Italy, quest’ultima vero asset fondamentale.
Il periodo storico che stiamo vivendo è un fitto intreccio di situazioni sociali, culturali e politiche che richiede alte competenze interconnesse e professionisti che possano riuscire a gestire situazioni innovative. In questo momento di cambiamento della società, che proseguirà ancora per almeno due decenni, è inoltre ancor più importante agire sempre nell’ottica della sostenibilità, perché le nuove generazioni sono altamente sensibili alla tematica e pretendono dalle aziende e dalla produzione, essendo la moda specchio della società, azioni coscienti e rispettose. Il presidente della facoltà di Scienze Tecnologiche e dell’Innovazione Fabrizio
Maturo, evidenzia il fatto portando alla luce la rilevanza di cogliere e plasmare l’innovazione anche nel marketing e nei mezzi comunicativi.
Una realtà d’insieme
Il Master perciò andrà a formare professionalmente colmando un gap riguardante la visione d’insieme sulle realtà aziendali, che può essere definita, su suggerimento di Alessandra Chiara Guffanti, direttrice commerciale di Guffanti concept showroom, come una intelligenza collettiva di molteplici membri proprio perché la realtà quotidiana richiede i punti di vista, le considerazioni, le innovazioni in svariati campi differenti ma ben connessi tra loro. Il corso di Fashion and Luxury Management come un insieme di strumenti e competenze in grado di fornire una visione d’insieme per combattere la visione “banale” della Moda, creando figure, operanti nel settore, altamente competenti.
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