Stromboli in fiamme, aperta un’inchiesta. «Chiederemo i danni» 

Redazione
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Dopo il disastro ambientale che ha colpito l’isola eoliana il primo cittadino di Lipari, Marco Giorgianni, annuncia che chiederà lo stato di calamità naturale 

«Faremo un esposto in procura e una richiesta di risarcimento danni», così il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, commenta l’incendio di Lipari. Dopo una riunione con i suoi legali, il primo cittadino ribadisce la necessità di denunciare quanto accaduto, anche per la richiesta dello stato di calamità naturale. Intanto è stata aperta ufficialmente una inchiesta.

Il sopralluogo del direttore generale del Dipartimento di Protezione civile della Regione Sicilia, Salvo Cocina, accerta le problematiche sulla difficoltà di accesso ai luoghi per le operazioni di coordinamento e spegnimento dei fuochi. 

«Un plauso, oltre che agli operatori istituzionali, va alla Capitaneria, alla Siremar e, soprattutto, agli abitanti e ai volontari di Protezione civile che hanno difeso la loro isola – afferma Cucina – Saranno le autorità competenti ad accertare le responsabilità dell’incendio che ha distrutto quasi la metà della vegetazione dell’isola e alcuni fabbricati e messo a rischio l’incolumità della popolazione». 

Nel frattempo, nell’isola dell’arcipelago eoliano si fanno i conti per i danni subiti: oltre alla distruzione dei boschi per ettari di terreno, case danneggiate e persone sfollate, colpiti dalle fiamme anche i locali del Centro operativo avanzato e le attrezzature per il controllo delle attività vulcaniche. 

I cittadini denunciano: «Tutta colpa della fiction»

Gli abitanti di Stromboli si lasciano andare a sfoghi sui social dopo la nottata di paura trascorsa. Secondo molti, l’incendio sarebbe partito da un fuoco acceso per le riprese dalla troupe della fiction “Protezione civile”. 

Le fiamme sarebbero state accese nella riserva naturale del Timpone e, complice il vento caldo che soffiava in quel momento, si sarebbero propagate per gran parte dell’isola. «Ma come si fa? Lo sanno tutti che quando c’è lo scirocco i fuochi non si accendono», commenta un isolano sui social. 

«È stata una nottata terribile. Ho visto chi ha perso la casa piangere disperato aggrapparsi a ciò che ha costruito per una vita, non voler lasciare le case piuttosto bruciare insieme a lei. Abbiamo visto il fuoco divorare l’anima della mia isola, ha bruciato tutto anche il nostro cuore», si legge in un post su Facebook. 

Nella nottata, molti hanno postato in rete i filmati di Stromboli che bruciava: «Queste immagini sono davvero strazianti – si legge in un post – ci vorranno anni e anni per tornare tutto come prima (nella migliore delle ipotesi). Non e’ quantificabile la gravità di quanto sta succedendo o forse ancora non ce ne rendiamo conto». 

Giorgianni: «Mai autorizzato il fuoco» 

E intanto continua il mistero sulle responsabilità dell’accaduto. Il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, nega di aver concesso le autorizzazioni necessarie per l’incendio che poi avrebbe scatenato le fiamme. 

«L’amministrazione non ha concesso l’accensione di un fuoco in un’area che è riserva. E’ in vigore un’ordinanza – ricorda Giorgianni – che vieta tassativamente appiccare fuochi nelle giornate ventose e nei periodi in cui insistono venti di scirocco anche se da altri enti autorizzati. Di conseguenza, penso che non ci possa essere alcun dubbio che in una condizione come la giornata di mercoledì, questa amministrazione non avrebbe mai autorizzato nulla». 

Federalberghi chiede i danni

Le fiamme che si sono propagate hanno toccato diverse località dell’isola, compromettendo il turismo nella stagione estiva che sta partire. A tal proposito, Federalberghi Isole Eolie chiede che vi siano maggiori accertamenti sulla responsabilità, anche al fine di risarcire le comunità fortemente provate dall’incendio. 

«È necessario un indennizzo per rifondere gli strombolani, abitanti e operatori turistici, dei danni materiali ed immateriali subiti – si legge in una nota inviata al presidente della Regione, Nello Musumeci – Bisogna attivare ogni strumento di gestione del territorio teso al recupero, alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente degradato a causa dell’incendio anche con l’intento di evitare che un simile episodio abbia a ripetersi». 

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