“L’Italia non può aver paura, l’Occidente non può avere paura, la democrazia non può avere
paura” – afferma Matteo Salvini, chiudendo la manifestazione milanese pro-Israele “#SenzaPaura” della Lega – “chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura. muore una volta sola. L’antisemitismo è una piaga virulenta, è un cancro, penso che il problema lo dobbiamo affrontare con serietà e determinazione anche in casa nostra“.
Lo scopo della manifestazione di Largo Cairoli – con lo slogan #SenzaPaura – è sostenere lo Stato di Israele, e va contro l’antisemitismo.
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Poi “a qualche centinaio di metri da qui c’è un’altra manifestazione di cosiddetti antirazzisti, che attaccano Israele definendolo ‘Stato fascista’ – afferma il leader leghista evocando la manifestazione opposta, il corteo pro Palestina, sempre a Milano, per chiedere il cessate il fuoco nella striscia di Gaza – Gli ultimi fascisti rimasti sono quelli che stanno sfilando per Milano e odiano Israele”.
La manifestazione di Salvini per sostenere Israele
Grandi schermi su cui vengono proiettate le immagini delle vittime e degli ostaggi dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, ampia presenza delle forze dell’ordine a circondare i partecipanti all’evento (quasi un migliaio, perlopiù militanti della Lega).
l leader leghista ha invitato Celeste Vichi, presidente dell’Unione associazioni Italia-Israele, e Ayoub Ouassif, operaio musulmano che vive a Sassuolo, e insieme il ministro alza le braccia facendone i simboli di “una piazza contro l’odio, la violenza e contro il cancro disgustoso dell’antisemitismo. Una piazza a difesa dell’esistenza dello Stato di Israele e che chiede come obiettivo finale due popoli e due Stati“.
“Non ci può essere spazio nelle nostre scuole per prediche o pratiche di violenza, discriminazione e odio”, queste le parole del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, il primo a parlare.
Salvini tiene il filo, “fuori chi finanzia i terroristi”
E dopo l’intervento dei sindaci dei piccoli Comuni che finiscono a parlare della sicurezza a Milano, a tenere il filo del discorso è Salvini, parte con l’immigrazione, affermando che “l’Italia è un Paese generoso, accogliente e solidale, ha le porte spalancate, basta che nessuno arrivi in casa nostra pretendendo di cambiare il nostro modo di vi-vere, di lavorare, di amare e di pregare“; sulla religione, sostenendo che “il nostro nemico non è l’Islam, ma il terrorismo e l’estremismo“.
“Qualcuno tiene in ostaggio da decenni il popolo palestinese. Fuori Hamas dalla Palestina e dall’Occidente; fuori chi finanzia i terroristi, anche in Italia, mi fanno schifo“, afferma il leader del Carroccio parlando poi della Palestina.
Salvini, l’attacco all’Onu e alla sinistra
Il cielo intorno le 16.30 si fa grigio, e si tema la pioggia. Così che si provano a stringere i tempi: qualche veloce applauso, e cartelloni qua e la. Il leader del Carroccio, alla fine, torna a colpire l’Onu, “Mi aspetto che i vertici volino a Teheran, considerando che l’Iran, in questi primi mesi dell’anno, ha avuto un record di condanne a morte. Questa è una barbarie, poi vanno a fare le pulci a Israele”, e la sinistra, definendola confusa, “rivendica la parità di diritti Lgbtq+, ma poi difende un l’estremismo islamico per il quale l’omosessualità è un reato”.
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