Femminicidio a Rivoli: uomo uccide la moglie 32enne, poi si toglie la vita

Un uomo ha ucciso la moglie, colpendola alla gola e poi si è recato al lavoro per affidare la figlia ad un collega e poi togliersi la vita

Redazione
5 Min di lettura

Anche oggi il nostro Paese conta una nuova vittima di femminicidio, stavolta uccisa da un uomo che poi si è tolto la vita. Non sono ancora chiare le motivazioni del gesto né le dinamiche, è certo però che una bambina di soli tre anni è rimasta senza genitori, morti entrambi lo stesso giorno. La vittima è Annalisa D’Auria di 32 anni, originaria di Salerno, uccisa dalla follia del marito trentaseienne.

Un gesto per ora insensato, su cui stanno indagando i Carabinieri di Rivoli, nel Torinese. Una cittadina sconvolta, che ha visto frantumarsi una delle tante famiglie apparentemente normali che abitavano nel Paese.

Femminicidio a Rivoli, la ricostruzione dei fatti

Secondo le ricostruzioni dei Carabinieri l’uomo avrebbe ucciso sua moglie ferendola alla gola, all’interno del loro appartamento a via di Montebianco. Poi, avrebbe preso la figlioletta e con lei si sarebbe recato regolarmente a lavoro, dove avrebbe affidato la bambina alle cure di un suo collega. A quel punto si sarebbe allontanato per togliersi la vita.

Non è chiaro ancora, in quale momento della giornata l’uomo abbia chiamato sua madre, residente in Campania, per confessarle l’orrendo gesto. La donna, comunque, appena compresa la gravità della confessione del figlio ha immediatamente allertato le forze dell’ordine, conducendole al ritrovamento prima del cadavere della nuora e dopo di quello del figlio.

Altro punto su cui si sta ancora indagando è il ruolo della bambina di 3 anni, che potrebbe aver assistito all’omicidio della madre.

Una storia aberrante, l’ennesima violenza in famiglia che nessuno si aspettava. Vite apparentemente tranquille che vengono poi spezzate da gesti folli ed improvvisi.

L’omicidio-suicidio è l’ennesimo femminicidio italiano

L’ultima vittima di una società che non protegge le donne e che non è interessata a insegnare agli uomini l’educazione affettiva. Il risultato sono le decine di donne che ogni anno perdono la vita per mano di un uomo, che sia il loro marito, il fidanzato, l’amante o anche il padre o il fratello. Una strage che non si ferma e che spesso potrebbe essere evitata.

image 4
Femminicidio, aumentano le vittime in Italia

L’ultimo caso clamoroso il 15 ottobre quando Titti Marruocco è stata uccisa dall’ex compagno, nonostante le sue costanti denunce. Abusi durati 20 anni e che finalmente erano finiti grazie all’allontanamento dell’uomo dal nucleo famigliare e dal braccialetto elettronico che gli impediva di avvicinarsi all’abitazione della donna. Eppure, Franco Panariello è riuscito ad arrivare indisturbato nella sua vecchia casa e ad uccidere Titti. Il tutto a causa di un malfunzionamento del braccialetto elettronico, che non ha inviato il segnale di pericolo ai Carabinieri. Un malfunzionamento di cui però le forze dell’ordine erano state messe al corrente da Panariello stesso, che però non hanno provveduto a cambiarlo. Un errore che, però, ha portato alla morte dell’ennesima donna innocente.

Pochi giorni prima, il 28 settembre, è stata uccisa Klodiana Vefa colpita da un proiettile mentre camminava per tornare a casa dal lavoro. Un omicidio vile che ha subito convinto gli inquirenti sulla colpevolezza del compagno di Klodiana. L’uomo, infatti, non era reperibile e sembrava essersi messo in fuga. Poi due giorni dopo il ritrovamento: l’uomo si era ucciso sparandosi con la stessa arma usata sulla moglie.

Le ultime due vittime di uomini accecati dalla rabbia che non riescono a darsi pace per la fine di una relazione. Con Annalisa il numero delle vittime di femminicidio del 2023 sale a 92, come riporta il Sole 24 Ore, che cerca di tenere conto di tutte le donne che hanno perso la vita per mano di un uomo.

Per ora il numero di donna uccise nel 2023 è più alto di quello dell’anno precedente. La speranza è che nei prossimi mesi non si aggiungano nomi a queste terribili liste.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo