“Milei è come Trump”, così le fan della cantante pop Taylor Swift hanno dimostrato la loro contrarietà alla candidatura di Milei alle presidenziali argentine. “Non votate Milei, è come Trump”, un appello che ha raggiunto una risonanza globale e che riapre la discussione sull’endorsement in cui spesso artisti e personaggi noti si cimentano.
In questo caso le posizioni anti-Trump di Taylor Swift, mai nascoste ed anche esaltate durante il documentario biografico “Miss Americana”, hanno convinto un gruppo di sue fan ad inserirsi nella campagna elettorale per le presidenziali argentine, ovviamente contro il candidato di destra.
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“Milei è come Trump, è il rappresentante della destra antidemocratica che vuole toglierci diritti acquisiti e, come ha detto Taylor nel documentario Miss Americana in relazione alle prossime elezioni negli Stati Uniti, abbiamo l’obbligo di stare dal lato giusto della storia”. Un comunicato ufficiale della comunità argentina delle swifties, nome delle fan di Taylor Swift, che fa rabbrividire.
Una posizione politica presa in base alle preferenze del proprio idolo, la citazione del documentario della cantante, in cui si assiste ad una vera e propria campagna anti-Trump, la necessità di essere “dalla parte giusta della storia”, che però è stata decisa da una popstar. Questi sono tutti elementi che fanno riflettere su quanto i personaggi dello showbusiness possano influenzare il loro pubblico, e questa volta non si parla di prodotti make-up o linee di vestiti, ma di preferenze politiche.
Non possiamo essere certi che il gruppo di fan non abbia scelto autonomamente il proprio orientamento politico, ma l’idea che una votazione politica debba essere influenzata dalle parole di una popstar rende il tutto un po’ inquietante. Taylor non ha in alcun modo commentato le azioni delle sue fan, e conoscendo il personaggio, probabilmente non lo farà mai.
Javier Milei, perché non piace alle Swifties
Il candidato del partito La Libertad Avanza, Javier Milei, correrà per le presidenziali argentine il 19 novembre contro l’attuale ministro dell’economia Sergio Massa.
Secondo le fan di Swift, Milei rappresenta “il diritto antidemocratico che arriva per toglierci i nostri di diritti”. La contrarietà del candidato a temi come l’aborto, e la libertà sessuale non ha convinto le swifties, che immediatamente hanno iniziato a lottare per ciò in cui credono. Numerosi gli appelli apparsi sul profilo della comunità su X (prima Twitter), che per ora conta circa 3,600 follower: “Considerato il pericolo che il candidato Milei rappresenta, principalmente per le donne e le minoranze, il 19 novembre noi NON voteremo per lui”. Appelli che per ora rimangono fini a se stessi, ma che potrebbero comunque influenzare il voto di alcune persone, principalmente giovani fan della cantante.
L’effetto Taylor Swift
Non è la prima volta che la popstar statunitense riesce ad influenzare le politiche di una Nazione. A fine settembre, ha infatti pubblicato un post su Instagram in cui esortava i suoi fan ad iscriversi alla piattaforma Vote.org per esprimere le loro preferenze nelle elezioni presidenziali americane.
I fan non hanno esitato a eseguire gli ordini del loro idolo e la piattaforma ha registrato un traffico di utenti da record: ben 13mila nuovi aspiranti elettori ogni mezz’ora. Numeri da record se si pensa che gli Stati Uniti hanno enormi difficoltà a convincere i loro cittadini ad iscriversi alle liste elettorali. Questo perché negli USA, a differenza dell’Italia, per poter votare è necessario registrarsi e questo causa ogni anno la perdita di milioni di votanti giovani, i quali rifiutano di procedere alla registrazione. Probabilmente la soluzione è sotto gli occhi del governo americano: utilizzare le celebrità come sponsor che invitino i loro fan a registrarsi e votare.
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