Manovra, è scontro nella maggioranza, Meloni: “Prelievo diretto nei conti? Non se ne parla”

A Salvini non sta bene il capitolo pensioni, Tajani si schiera contro aumento della cedolare secca su affitti brevi. La Manovra così non piace. Giorgetti: "Sono solo bozze"

Martina Onorati
4 Min di lettura

È scontro aperto nella maggioranza sui diversi temi della Manovra. Matteo Salvini tira di nuovo in ballo la legge di bilancio, chiedendo di eliminare la norma che nel 2024 rimpiazza quota 103, con quota 104, aumentato dunque di un anno l’età per accedere alla pensione anticipata (da 62, si passerebbe a 63 anni), pur contando 41 anni di contributi e aggiungendo anche una penalizzazione sul calcolo dell’assegno.

Non soltanto il leader del Carroccio, ma ora anche gli altri sostenitori del governo alimentano lo scontro. Antonio Tajani, neo leader di Forza Italia, chiede un dietro front sull’aumento dal 21% al 26% della cedolare secca sugli affitti brevi. E ancora Salvini che a braccetto con Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, scarta la norma che rafforza il pignoramento dei conti correnti degli evasori fiscali.

Il ministro Salvini
Il ministro Salvini

Manovra, lo sciopero dei medici contro taglio pensioni nella sanità

I medici, attraverso i sindacati, contestano il taglio delle pensioni per i lavoratori della sanità e degli enti locali assunti antecedentemente al 1996. In quanto dall’anno prossimo ci sarebbero tagli (sulla quota calcolata con il retributivo), fino al 10%, un vero e proprio “de-finanziamento della sanità”, lo definisce il Forum delle società scientifiche del clinici ospedalieri. Ed ecco che i sindacati Cgil e Uil, senza troppi ripensamenti, proclamano scioperi di 8 ore e manifestazioni territoriali a partire dal 17 novembre. Ciliegina sulla torta: è scontro anche con L’Anci, l’associazione dei Comuni, con il presidente Antonio Decaro che si rivolge alla premier, Giorgia Meloni chiedendo di “essere convocati” perché, “se ci tagliano 250 milioni, diventa complicato gestire un Comune”.

Manovra, Giorgetti: “Bozze non attendibili”

Giancarlo Giorgetti
Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze

“Le bozze non sono attendibili”. Così il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti secca tutti, e fa sì che cominci a circolare una nuova bozza con le prime correzioni delle norme che hanno generato malcontenti. Le prime “modifiche” riguardano l’esclusione del pignoramento telematico se “il credito per cui si procede è inferiore complessivamente a 1000 euro”.

Meloni blocca prelievo forzoso su conti correnti

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

Non se ne parla, questa norma non passa“, tuona Meloni dopo aver letto la prima bozza. E in serata il governo ha tentato di spegnere le polemiche con una nota informale che definisce “priva di fondamento la notizia che l’Agenzia delle Entrate potrebbe accedere direttamente ai conti correnti”. La verità è che, la norma consente solo di “efficientare strumenti informatici esistenti, nel rispetto dei diritti del contribuente e della sua privacy”, chiarisce Palazzo Chigi in una nota.

Pensioni: in corso trattativa su quota 103

Sulle pensioni, per ora resta Quota 104 con le penalizzazioni. La trattativa però è in corso e Quota 103 potrebbe tornare, ma sempre con le penalizzazioni. Sparisce invece l’articolo che anticipava di due anni la fine del congelamento dell’adeguamento alla speranza di vita del requisito per le pensioni anticipate e viene allentata la stretta sui giovani nel contributivo per andare in pensione a 64 anni.

La cedolare secca rimane invariata

Nessun cambiamento sulla cedolare secca, ma anche qui la partita non è conclusa. “Probabilmente il ministro delle infrastrutture dormiva nel Cdm”, affermano i grillini. “Su pensioni e pignoramento dei conti correnti ho letto cose infondate – afferma Salvini cantando vittoria e alludendo al taglio dell’Irpef e del cuneo fiscale – la cosa certa è che ci saranno 14 miliardi per 14 milioni di lavoratori”.

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