A pochi giorni dall’uscita del suo libro, “The Woman in me”, in uscita il 24 ottobre, Britney Spears ha già sganciato un’anticipazione bomba che ha lasciato tutti a bocca aperta: “Restai incinta di Justin Timberlake ma ho abortito”. Queste le parole della famosa pop star che si leggono su TGCOM24.
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— Britney Spears 🌹🚀 (@britneyspears) October 17, 2023
Quando lui le chiese di abortire
Correva l’anno 2000 e la coppia più famosa del panorama musicale stava già insieme da due anni. I due all’epoca avevano 19 anni: tutti gli aspetti delle loro vite erano sotto i riflettori ma non quella che ha rivelato nel libro Britney Spears, cioè la gravidanza. “Mi ha convinta ad abortire, io non avrei voluto – scrive la pop star – Justin non era affatto felice del bambino, diceva che eravamo troppo giovani e non si sentiva di diventare padre”. Per la cantante fu una piacevole sorpresa, mentre per lui una tragedia. “Io lo amavo davvero molto, ero convinta che prima o poi avremmo formato una famiglia. Non presi una giusta decisione ad abortire” ha concluso la star a proposito della gravidanza.
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Britney Spears e Justin Timberlake, una relazione sotto i riflettori
I due si incontrarono per la prima volta al “Mickey Mouse Club”, un programma televisivo per ragazzi creato da Walt Disney e trampolino di lancio per molte celebrità di oggi. La scintilla d’amore scattò nel 1998, quando Britney Spears fece da opening act nel tour degli Nsync. La relazione divenne pubblica solo nel 2000: fu fatto un annuncio ufficiale dai due cantanti durante la serata degli MTV Video Music Awards. Da quel giorno i due piccioncini divennero inseparabili, collaborando sia a livello televisivo che musicale. Inaspettatamente nel 2002 la tragica e inspiegabile rottura, che Timberlake trasformò in musica scrivendo una delle sue hit mondiale “Cry Me a River “.
Nel libro Britney Spears attacca la famiglia
Nel libro di memorie della 41enne non potevano di certo mancare le accuse al padre e alla famiglia per il rigido controllo esercitato su di lei. Infatti, per oltre 13 anni il padre ha avuto la custodia legale della figlia, controllandone ogni movimento e spesa. Solo nel 2021 era riuscita, testimoniando in aula via audio, ad ottenere la revoca della custodia paterna e aveva potuto riprendere in mano la sua vita.
“Ora sono finalmente libera di parlare di me e raccontare la mia storia senza conseguenze. È arrivata l’ora di alzare la voce. I miei fan meritano di sentire la mia versione. Niente più controlli e niente più bugie”. Sono state queste le parole della popstar che ora, a distanza di due anni dalla sentenza, può finalmente raccontare la sua storia scagliandosi contro una famiglia che l’avrebbe “costretta a restare bambina in un mondo che mi faceva a pezzi”.
“Ero diventata un robot. La custodia legale mi aveva privato del mio essere donna e della mia libertà. Più che una persona sul palcoscenico, ero diventata una entità. Ho sempre sentito la musica nelle ossa e nel sangue: loro me l’avevano rubata” ha continuato la pop star. Aggiungendo che “non c’era modo per me di comportarmi da adulta, perché loro non mi trattavano come tale”.
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